Più tutela verso i consumatori, anche nelle telecomunicazioni e nell’online. Vanno in questa direzione gli emendamenti alla manovra approvati questa mattina in commissione Bilancio al Senato.
Il primo prevede il rafforzamento del ruolo di Consob nel contrasto alle truffe finanziarie via web: l’authority avrà il potere di oscurare i siti che svolgano attività illegali nel campo ad esempio del trading online o della pubblicità. Il testo approvato in commissione prevede tra l’altro che Consob possa assumere 20 persone proprio per rafforzare le proprie attività di controllo.
Nello specifico il potenziamento dei poteri dell’autorità secondo la nuova norma riguarda le truffe legate ai prodotti finanziari e al modo in cui questi vengono pubblicizzati e venduti. Lo stesso emendamento prevede anche che sia consentito all’Autorità di vigilanza di intervenire anche nei confronti degli operatori Ue che non si conformino ai provvedimenti ingiuntivi eventualmente adottati nei loro confronti.
Sempre questa mattina la Commissione bilancio del Senato ha approvato anche un emendamento che stabilisce un rimborso a carico dei gestori di telefonia, connessioni Internet, energia elettrica, gas e acqua per gli utenti vittime delle cosiddette “bollette pazze”, più una “penale” pari al 10% della cifra chiesta indebitamente, e comunque “per un importo non inferiore ai 100 euro”, si legge nel testo. Il rimborso potrà essere corrisposto all’utente con lo “storno nelle fatturazioni successive” o con “un apposito versamento”.
Il rimborso dovrà essere applicato, secondo la proposta avanzata da Fratelli D’Itala, “in caso di emissione di fatture a debito in relazione alle quali venga accertato dall’autorità competente – o documentato tramite apposita dichiarazione, presentata autonomamente anche con modalità telematiche – l’illegittimità della condotta del gestore e dell’operatore interessato, per violazioni relative alle modalità di rilevazione dei consumi, di esecuzione dei conguagli o di fatturazione nonché per addebiti di spese non giustificate e di costi per consumi, servizi o beni non dovuti”.