LA PROPOSTA

Marco Gay: “Utilizzare il Recovery Fund per incentivare i mestieri digitali”

Il presidente di Confindustria Piemonte e numero uno di Anitec-Assinform: “Bisogna spingere sui bonus che abilitano la transizione 4.0 delle imprese, stimolando gli investimenti innovativi”

Pubblicato il 02 Set 2020

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Utilizzare le risorse del Recovery Fund per incentivare i mestieri digitali. È la proposta avanzata dal presidente di Confindustria Piemonte e numero uno di Anitec-Assinform, Marco Gay, intervistato dal Corriere della Sera.

“Ridurre l’orario di lavoro a parità di stipendio e di contributi per la pensione ha un costo notevole – spiega Gay, commentanto l’idea di lavorare meno a parità di stipendio – Tutto quello che garantisce occupazione è benvenuto Ma credo che il modo più produttivo di spendere i fondi europei sarebbe un altro. Mi spiego: queste risorse andrebbero usate prima di tutto per creare nuovo lavoro. Con una misura di questo tipo, invece, ci si limita a dividere la torta del lavoro già esistente in fette più piccole. Non dobbiamo accontentarci del lavoro che c’è ma crearne di nuovo e di qualità, in settori con buone prospettive di crescita. Tra l’altro il costo a regime di una riduzione d’orario a parità di stipendio sarebbe tutt’altro che trascurabile”.

Oltre all’Ecobonus e Sismabonus, tra le misure che creano lavoro “ne aggiungo un’altra: Transizione 4.0. Anche gli incentivi agli investimenti privati per la digitalizzazione hanno creato lavoro, come ha evidenziato di recente un rapporto di Confindustria nazionale. Ma credo che si dovrebbe fare molto di più. Troppo spesso si bolla questa tipo di spesa pubblica come un costo. Sbagliato. Questi sono investimenti con un ritorno di lungo periodo”.

Pr Gay “il rimbalzo positivo c’è stato, il mondo delle imprese ha iniziato a reagire dopo il lockdown e questo ha generato occupazione. Trovo positivo anche il fatto che siano aumentati coloro che cercano lavoro: significa che è tornata un po’ di fiducia. Certo, c’è ancora tanta strada da fare. Bisogna generare crescita e spero che i progetti che presenteremo all’Europa per l’utilizzo del Recovery fund vadano in questa direzione”.

E precisa: “A nessun imprenditore piace licenziare, questo deve essere chiaro. Certo il blocco parziale dei licenziamenti oggi in atto non aiuta le imprese. Nessuna impresa può stare ferma, nella difficoltà deve cercare di trasformarsi”.

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