INNOVAZIONE

Marianna Madia si ispiri a Uber per rottamare la vecchia PA

Più potere ai consumatori, meno pianificazione della burocrazia: così un’app ha scardinato il monopolio
delle autorizzazioni amministrative

Pubblicato il 21 Gen 2015

marianna-madia-140429114625

Uber, secondo analisti ed investitori, già vale 41 miliardi di dollari. Una startup di successo, non c’è alcun dubbio. Ma il servizio, reso disponibile ai consumatori dall’azienda e diffusosi in un batter d’occhio a livello globale, questa volta segnala qualcosa che va oltre la semplice innovazione dell’offerta. Con Uber prenotare ed acquistare un servizio di trasporto privato, alternativo a quello offerto dai taxi, è semplice e a portata di touch. Ovviamente l’impresa ha aggiunto una serie di funzionalità che hanno migliorato la qualità complessiva del consumo quali: la possibilità di scegliere il tipo di autoveicolo; info sulla distanza dell’autista; notifiche push che annunciano qualcosa di utile; pagamento senza più uso del cash e così via.
Ma la vera innovazione è che ha privatizzato un servizio prima gestito sotto forma di monopolio dalla burocrazia. Uber ha, silenziosamente, rottamato la pubblica amministrazione creando l’equazione perfetta: più potere e benessere per i consumatori, meno discrezione e pianificazione della burocrazia.

Come è avvenuto questo miracolo del capitalismo? Sfruttando la capacità della rete e del web, nelle sue molteplici declinazioni e soprattutto della sua declinazione in mobilità, per certificare la qualità di un servizio al pubblico. Prima di Uber, la possibilità di trasporto urbano tra privati non poteva avvenire con tanta facilità, perché le informazioni necessarie ad organizzare il servizio non erano facilmente aggregabili da una società privata. Per questa ragione serviva un soggetto terzo, la PA, che, rilasciando un’autorizzazione amministrativa all’esercizio del trasporto urbano, certificasse – almeno in teoria – la qualità di chi svolgeva quel servizio. Una forma di tutela del consumatore che avviene segnalando la licenza emessa in favore del tassista. In questo modo sparisce l’asimmetria informativa che separa chi offre il servizio da chi lo vuole consumare.

Uber, con un unico e ben piazzato colpo di accetta, ha tagliato alla base la logica della necessità di avere una burocraticamente costosa autorizzazione amministrativa: la rete e le persone che in essa agiscono possono esse stesse certificare la qualità del servizio ricevuto. Insomma Uber ha rottamato il ruolo che, solo qualche decennio fa, John Kenneth Galbraith, nel suo libro “Il nuovo stato industriale”, descriveva come tipizzante l’azione della pubblica amministrazione: assegnare licenze ed autorizzazioni senza le quali il business non potrebbe svolgersi. Uber ha rottamato funzioni e ruoli importanti della PA spalancando le porte alla riorganizzazione della burocrazia ai tempi della rete nello smartphone. La speranza è che la ministra Marianna Madia riesca a capirlo in tempi non biblici e ad agire di conseguenza rottamando ciò che è da rottamare.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati