LA NOMINA

Mariya Gabriel nuova commissaria Ue al Digitale

L’Europarlamento dà il via libera alla nomina con 517 voti a favore, 77 contrari e 89 astensioni. Ecco chi è la deputata bulgara che sosterrà l’attuazione del Digital Single Market

Pubblicato il 04 Lug 2017

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Via libera del Parlamento europeo alla bulgara Mariya Gabriel come nuova commissaria all’Economia digitale. L’Aula ha approvato la sua nomina con 517 voti a favore, 77 contrari e 89 astensioni. L’ex eurodeputata 38enne prende il posto del tedesco Guenther Oettinger, passato al bilancio e rimpiazza, dopo 6 mesi di vuoto in cui Sofia è rimasta senza un rappresentante a Bruxelles, l’ex commissaria bulgara Kristalina Georgieva, che ha lasciato il suo incarico per diventare ad della Banca Mondiale a Washington.

Dopo la nomina da parte del presidente della Commissione Juncker, Gabriel ha passato con successo l’esame dell’Europarlamento, che l’ha sottoposta a una lunga audizione congiunta condotta dalle commissioni industria e cultura. La sua scelta inizialmente era stata criticata in quanto Gabriel non si era mai occupata di digitale e tlc.

La commissaria per l’Economia e la società digitali sosterrà l’attuazione della strategia per il mercato unico digitale che la Commissione europea ha adottato nel maggio 2015 e contribuirà alla realizzazione dei progetti diretti e coordinati dal vicepresidente Andrus Ansip, attuale responsabile per il Mercato unico digitale, e dal vicepresidente Jyrki Katainen, responsabile per l’Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività.

Eletta per la prima volta al Parlamento europeo nel 2009, Gabriel è stata nominata dall’allora Alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza commune, Catherine Ashton, a capo dall’Osservatorio elettorale europeo per la Repubblica democratica del Congo nel 2011. Nell’ottobre 2012 è stata eletta vicepresidente dello European’s People Party Women, associazione impegnata nella promozione della presenza femminile all’interno delle istituzioni europee. Due anni dopo inizia il suo secondo mandato, ottenendo la riconferma alle elezioni politiche europee, dedicando il suo operato a diverse aree, come l’integrazione fra le legislazioni europee e quelle nazionali, il fenomeno dell’immigrazione e i diritti delle donne.

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