Solo pochi anni fa si guardava con stupore al traguardo del trilione di capitalizzazione di mercato, ma le Big tech Usa ormai viaggiano verso altri ordini di grandezza, con Microsoft che ha sfondato il tetto dei 3.000 miliardi di dollari di market cap unendosi ad Apple nel club esclusivo delle aziende che valgono di più.
Il colosso americano del software ha raggiunto il traguardo di capitalizzazione a Wall Street dopo un rialzo del suo prezzo azionario dell’1,7% a 405 dollari, per poi scendere lievemente sotto a fine giornata (402,5 dollari). A trainare Microsoft sono soprattutto i suoi investimenti nel settore dell’intelligenza artificiale generativa. Apple resta di poco in vantaggio, con una capitalizzazione pari a 3.020 miliardi di dollari.
Su questo fronte recupera terreno Meta, il cui market cap ha superato quota 1 trilione di dollari.
L’ottimismo sull’Ai, vola il titolo Microsoft
Gli azionisti tornano fiduciosi su Meta
Per Meta il ritorno alla storica valutazione di un trilione di dollari, che aveva raggiunto a settembre 2021, rappresenta un voto di fiducia del mercato. La crescita del prezzo delle azioni dell’azienda arriva sulla scia di un’impennata di quasi il 200% l’anno scorso, quando il ceo Mark Zuckerberg ha varato severe misure di riduzione dei costi che hanno portato a più di 20.000 tagli di posti di lavoro. Zuckerberg ha descritto il 2023 come un “anno di efficienza” dopo che le azioni erano crollate al minimo di sei anni nel 2022.
Ma anche nel caso di Meta l’intelligenza artificiale ha molto a che vedere con l’ottimismo degli inventori: Zuckerberg ha annunciato che riceverà 350.000 schede grafiche H100 da Nvidia entro la fine dell’anno o “quasi 600.000 H100-equivalenti, se si includono altre Gpu”, indicando che l’azienda sta spendendo miliardi di dollari per le iniziative legate all’Ai.
Ibm supera le attese grazie all’Ai
La forte domanda di intelligenza artificiale traina anche le prestazioni finanziarie di Ibm – oltre alla valutazione del titolo. Il colosso tecnologico americano ha registrato, nel quarto trimestre del 2023, un utile per azione di 3,87 dollari su ricavi di 17,38 miliardi, contro attese per 3,78 dollari su 17,30 miliardi. Rispetto a un anno prima, i ricavi sono aumentati del 4%; l’utile netto, pari a 3,29 miliardi di dollari, o 3,55 dollari per azione, è aumentato rispetto ai 2,71 miliardi, o 2,96 dollari per azione, di un anno prima.
I ricavi della divisione Software sono stati pari a 7,51 miliardi, in rialzo del 3% ma inferiori alle stime di 7,67 miliardi; i ricavi per la divisione Consulting sono cresciuti del 6% a 5,05 miliardi, sotto i 5,12 miliardi del consensus. I ricavi della divisione Infrastrutture hanno totalizzato 4,60 miliardi, in rialzo di circa il 3% e superiori ai 4,28 miliardi del consensus.
Il flusso di cassa disponibile era pari a 11,2 miliardi di dollari, più dei 10,5 miliardi previsti in precedenza dalla società. Il ceo, Arvind Krishna, ha detto che la domanda dei clienti per l’intelligenza artificiale “sta accelerando” e che il numero dei clienti per la sua piattaforma Watsonx per la Gen Ai è all’incirca raddoppiato tra il terzo e quarto trimestre.
Ibm continua a prevedere una crescita dei ricavi nel 2024 di circa il 5%.