L’Italia ha una legge sulle materie prime di interesse strategico per il Paese. Il Senato ha infatti dato l’ok definitivo per alzata di mano al decreto legge che era già passato nei giorni scorsi alla Camera, e che – come ha spiegato il relatore Salvo Pogliese – prevede “misure urgenti per l’attuazione del regolamento europeo 2024/1252 con l’obiettivo di garantire l’approvvigionamento nazionale di materie prime critiche strategiche”. L’aula avrebbe avuto tempo per convertire in legge il provvedimento fino al 24 agosto.
Italia all’avanguardia in Europa
“L’Italia è all’avanguardia in Europa nel garantire le materie prime critiche necessarie per accelerare la transizione digitale e verde – commenta Adolfo Urso, ministro per le imprese e il Made in Italy – Un grazie al Parlamento per aver condiviso queste norme strategiche volte alla realizzazione di una politica industriale che renda competitive le nostre imprese nei comparti del futuro”.
Cosa prevede la legge
Il Dl stabilisce i criteri per riconoscere e realizzare progetti di estrazione, trasformazione e riciclo delle materie prime critiche strategiche, prevedendo ad esempio la creazione di punti unici di contatto per facilitare le autorizzazioni presso i ministeri competenti. La nuova legge inoltre guarda alla costituzione di comitati per il monitoraggio delle catene di approvvigionamento, semplificando tra le altre cose i procedimenti per le valutazioni di impatto ambientale per alcuni tipi di permessi di ricerca sotto certe condizioni.
Il provvedimento prevede inoltre aliquote sui prodotti delle concessioni minerarie, il recupero di risorse da rifiuti estrattivi e aggiornamenti normativi per includere strutture di deposito chiuse. Specifici compiti vengono assegnati all’Ispra e al Mimit, come ad esempio la creazione di un registro nazionale delle aziende strategiche.
Viene inoltre introdotto l’obbligo di notifica preventiva per l’esportazione di materie prime critiche e stabilite disposizioni per l’approvvigionamento urgente per il made in Italy. La nuova legge si propone inoltre l’obiettivo di coordinare la normativa di settore e proroga le autorizzazioni per le operazioni condotte da società strategiche fino a tutto il 2024.