“Normale evoluzione aziendale”: così l’editore Stefano Mauri commenta la notizia diffusa ieri dalla rivista “Vanity Fair” e rilanciata da altri media, secondo cui Gianroberto Casaleggio, guru del Movimento 5 Stelle, non gestirà più la comunicazione online delle case editrici controllate dal gruppo Mauri Spagnol (Longanesi, Garzanti, Guanda, Corbaccio e Chiarelettere) e dirà addio a Cadoinpiedi.it, portale sviluppato per conto di Chiarelettere.
Mauri, che tra le numerose cariche conta quella di amministratore delegato di Longanesi & C., Garzanti Libri, Guanda, Corbaccio e R.L. Libri, dice: “Non c’è da immaginare chissà cosa dietro a una normale separazione consensuale. Non so perché sia sfuggito ai più che il gruppo primo nell’e-commerce in Italia e secondo nel mercato ebook ha investito con decisione nella costruzione di un’area digitale interna con Vincenzo Russi ex cefriel come chief digital officer di Messaggerie Italiane e Alessandro Magno come direttore dell’area digitale di GeMS. In poche parole è naturale che, crescendo rapidamente nel digitale, sviluppiamo all’interno le competenze che in fase embrionale abbiamo delegato alla Casaleggio e ad altri”.
In effetti “Vanity Fair” aveva scritto che la fine del contratto “sarebbe dovuta alla creazione di un’area web interna del gruppo editoriale, che renderebbe dunque superfluo l’affidamento della gestione online a una ditta terza”.
Poi però aveva aggiunto che, dietro la separazione, ci sarebbe stata una “valutazione deludente” del lavoro di Casaleggio su Chiarelettere.it da parte dei manager di Mauri Spagnol e la volontà del gruppo di “pubblicare autori di tutti gli orientamenti politici”.
Ma Mauri smentisce categoricamente che nessun rappresentante del Gruppo editoriale Mauri Spagnol abbia mai definito Casaleggio “deludente” e puntualizza: “Non abbiamo mai considerato la Casaleggio Associati un interlocutore politico. Per noi è un fornitore tecnico competente. Tanto che abbiamo affidato proprio a Gianroberto Casaleggio il sampietrino (collana di libri edita da Bollati Boringhieri) sul tema Web”.