Una nuova alleanza per far decollare il mercato. Serve fare massa critica, che si ottiene solo grazie all’interoperabilità delle soluzioni: per questo i big della tecnologia, dopo aver preso le misure del settore negli anni passati con le prime soluzioni sostanzialmente incompatibili tra di loro, adesso hanno deciso di puntare alla interazione completa.
È nata così una nuova alleanza, chiamata “Connected Home over IP”, a cui partecipano Amazon, Apple e Google. Ma anche Ikea e Nxp, oltre a tutta la ZigBee Alliance, che conta al suo interno circa 500 tra grandi e piccole aziende.
Il gruppo della Connected Home over IP ha l’obiettivo principale di rendere più facile per i produttori la creazione di prodotti compatibili con le smart home e soprattutto gli smart speaker come Alexa, Siri e Google Assistant.
All’inizio dell’anno Amazon aveva lanciato una iniziativa simile di standardizzazione che permette di utilizzare da un unico apparecchio sia il suo assistente vocale Alexa che quello di altri fornitori sia di servizi che di altri assistenti digitali, come Cortana di Microsoft.
ZigBee (il nome fa riferimento alla danza che le api fanno quando tornano all’alveare per comunicare agli altri insetti dove hanno trovato i fiori), nato come comitato negli anni Novanta per definire tecnologie di connessione degli apparecchi in modalità senza fili e creare delle reti personali locali per la casa, sistemi medicali e altre applicazioni simili, è stato trasformato in standard la prima volta nel 1998 e poi rivisto nel 2003 e nel 2006.
Nel 2002 è stata anche creata la ZigBee Alliance costituita dalle aziende che mantengono e pubblicano lo standard ZigBee. La partecipazione alla Alliance, che prevede il pagamento di una iscrizione, ha da subito creato problemi legali di compatibilità con le licenze del software open source, che costituisce la spina dorsale degli standard in questo settore.