Con Vivendi “stiamo approcciando dei possibili progetti di sviluppo insieme che non riguardano solo Premium o solo l’Italia, ma hanno a che fare più in generale con i contenuti”. Così Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente e Ad di Mediaset, sui colloqui in corso da mesi con il gruppo media francese Vivendi presieduto da Vincent Bolloré, in occasione della presentazione dei palinsesti autunnali Mediaset. “Non sono comunque progetti per cui domani si firma qualcosa”, ha voluto precisare Berlusconi pur aggiungendo che c’è feeling tra le due aziende e che i rapporti con Bolloré “sono ottimi”.
L’ingresso ufficiale di Vivendi in Telecom Italia, di cui è primo socio con il 14,9%, non significa, ha spiegato l’imprenditore, un riavvio dell’interesse di Mediaset per il gruppo telefonico: “Nella vita tutto può succedere, ma Mediaset in Telecom Italia è molto difficile. Il tempo è passato”. Come già in occasione della recente presentazione di Premium, Berlusconi ha annunciato che “a breve” potrebbe essere definito l’accordo tra Telecom e Premium per una offerta commerciale congiunta: “Potrebbero esserci novità a breve”, sono state le sue parole.
“A breve, ma non prima del 2016, lanceremo un’offerta di contenuti anche sul satellite”, ha poi detto il manager. Per quanto riguarda, invece, l’interesse di Sky per il canale 8 del digitale terrestre attualmente occupato da Mtv, il vicepresidente Mediaset è ironico e non si dice interessato a una possibile acquisizione: “Non capisco perché in un momento in cui parliamo di vedere tutto quando si vuole e su diversi device, poi si spendono centinaia di milioni di euro per l’8 sul telecomando. A noi non interessa. E’ vero che può esserci un piccolo vantaggio d’ascolto, ma non è questa la partita che vogliamo giocare: noi puntiamo ai contenuti”.
L’evento è stato anche occasione per fare il punto sulla raccolta pubblicitaria che in giugno è in crescita del “6% abbondante” rispetto allo stesso mese del 2014. Secondo Pier Silvio Berlusconi, il secondo trimestre chiuderà “in pareggio” mentre non fa stime sull’intero 2015: “Il mercato è quello che è, molto difficile da decifrare”, ha aggiunto chiarendi che all’andamento del mercato pubblicitario è legata l’eventualità di distribuire o meno il dividendo per il 2015.