“Da una parte ci siamo noi, che siamo regolati dal capello ai piedi. Dall’altra ci sono gli Over the Top che sono fuori da tutto. In Europa si sta facendo un ‘refit’ della direttiva sui contenuti audiovideo. Tenere fuori gli Ott sarebbe sbagliato. Credo che si debba avere chiaro che non è il tempo di proseguire con la regolamentazione puntuale solo di alcuni, ma quello di regole di principio uguali per tutti”. Lo afferma in un’intervista al Sole24ore Gina Nieri, consigliere di amministrazione di Mediaset e direttore della divisione Affari istituzionali, legali e analisi strategiche. Quanto all’indagine sui nuovi media iniziata da Agcom, “vedremo anche lì il risultato – prosegue Nieri – il compito di Agcom non è facile. Noi broadcaster competiamo con i vari Google, Facebook, sia sul tempo di attenzione delle persone sia sull’acquisizione di risorse E sarebbe corretto definire il nuovo perimetro del mercato dei contenuti video”. Al centro di tutto, secondo Gina Nieri, c’è “il grande tema dei diritti d’autore”: “Noi broadcaster e major siamo alla guida di un processo virtuoso con la maggioranza dei ricavi investita in nuova produzione originale, film, programmi di intrattenimento, musica. Questo alimenta l’industria creativa e garantisce l’identità culturale europea. Mediaset ha sempre pagato il diritto d’autore, e pretendiamo che chi utilizza i nostri contenuti li paghi”.
Gina Nieri si sofferma anche sul nuovo canone Rai, e sul fatto che la modalità di pagamento, cioè l’inserimento del pagamento nella bolletta elettrica, consentirà alla Tv di Stato di recuperare una quota aggiuntiva di introiti grazie alla drastica diminuzione dell’evasione: “L’evasione è una cosa odiosa, da combattere – afferma – Che il Governo abbia trovato un meccanismo per eliminarla è cosa sacrosanta. Ora è in discussione la nuova concessione fra Stato e Rai. E’ un’occasione da cogliere per rifocalizzare la Rai sul servizio pubblico e per trovare un equilibrio di risorse positivo per tutto il mercato. Nessuno degli altri operatori ha un finanziamento garantito in partenza”.
E poi ci sono i rapporti di Mediaset con Sky, dove da una parte la concorrenza sulla pay tv diventa sempre più agguerrita, dall’altra si parla con sempre maggiore insistenza di una possibile fusione tra le due Pay tv. “Come ha detto Pier Silvio Berlusconi – sottolinea Nieri – noi non siamo venditori. Poi stiamo a guardare tutto. C’è chi dice che il matrimonio s’ha da fare, ma Mediaset farà solo quello che ritiene giusto per il suo sviluppo”. “Sul mercato siamo competitori agguerriti – conclude Nieri – Mi sembra che anche loro non si risparmino. Le mosse che stanno facendo sul digitale terrestre lanciando vari canali free sono aggressive e anche poco in linea con la posizione che hanno sulla piattaforma satellitare a pagamento. I signori di Sky hanno in più occasioni sostenuto che la pluralità di offerte sul free sta mettendo sotto pressione la loro offerta pay. Che si cannibalizzino da soli mi sembra una scelta che ha molto a che fare con l’aggressività verso Mediaset”.