IL PROCESSO

Mediaset-Vivendi, Pier Silvio Berlusconi: nessuna trattativa

Il Vicepresidente e Ad di Mediaset scuote la testa risponendo ai cronisti su un eventuale accordo. Era stato ascoltato in Procura nel procedimento che vede il management francese indagato per manipolazione del mercato nella scalata alla media company

Pubblicato il 05 Apr 2017

piersilvio-berlusconi-mediaset-130424161133

Deposizione durata un’ora e mezza davanti ai magistrati della Procura di Milano per Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente e amministratore delegato di Mediaset, ascoltato come persona informata sui fatti nell’inchiesta che vede tra gli indagati i vertici di Vivendi, nelle persone del presidente Vincent Bollorè e dell’amministratore delegato Arnaud de Puyfontaine. L’ipotesi di reato è quella di “manipolazione del mercato” per la scalata a Mediaset. “Sono qui come teste, non posso dire niente, è tutto coperto da segreto”, ha detto il manager uscendo dal tribunale, dopo essere stato ascoltato dal pm Silvia Bonardi, titolare dell’inchiesta coordinata anche dal pm Fabio De Pasquale, a capo del pool reati economico-finanziari. Ai cronisti che gli chiedevano conto di un’eventuale trattativa con Vivendi l’Ad di Mediaset ha risposto senza parlare, soltanto facendo segno di no con la testa.

L’inchiesta aveva preso il via con l’esposto presentato da Fininvest alla Procura di Milano lo scorso 13 dicembre a seguito degli acquisti Vivendi sul titolo Mediaset che, secondo la holding della famiglia Berlusconi, avrebbero sfruttato il forte calo delle quotazioni dopo la rinuncia della stessa Vivendi a completare l’acquisto di Premium da Mediaset, rispetto al quale le due società avevano già sottoscritto un accordo.

La prima udienza del processo si era tenuta alla fine di marzo, con Vivendi che era passata al contrattacco chiedendo il risarcimento danni per diffamazione. Dopo le parole dure del ceo di Vivendi Arnaud De Puyfontaine (“Siamo stati ingannati da Mediaset“), la media company francese si era presentata in aula con una domanda “riconvenzionale”, che trae cioè occasione da quella promossa dall’accusa e allarga il tema della causa, chiedendo un risarcimento del danno per diffamazione. Il gruppo francese ha sostenenuto che la controparte, subito dopo la mancata vendita di Premium, ha condotto una campagna mediatica che Vivendi ritiene diffamatoria. Anche Mediaset ha chiesto i danni per diffamazione al gruppo francese per le dichiarazioni apparse sulla stampa come l’intervista rilasciata ieri dall’Ad De Puyfontaine al Financial Times.

L’stanza per diffamazione si va ad aggiungere alle altre due partite con gli esposti di Mediaset contro Vivendi per richiedere l’esecuzione coattiva del contratto per l’acquisto di Premium da parte di Vivendi e il risarcimento dei danni subiti, secondo Cologno Monzese non inferiori al miliardo e mezzo di euro. E di Fininvest sempre contro il gruppo che fa capo a Vincent Bolloré, indagato assieme a De Puyfontaine per aggiotaggio nell’ambito di un’indagine penale parallela e relativa alla salita fulminea nel capitale di Mediaset. La holding della famiglia Berlusconi ha chiesto alla società transalpina un risarcimento da 570 milioni di euro per i danni subiti dalla disputa con Vivendi, correlati fra l’altro “alla diminuzione di valore delle azioni Mediaset in conseguenza dell’accaduto, al mancato apprezzamento delle stesse ove si fosse dato corso all’esecuzione del contratto, nonché all’evidentissimo danno di immagine”.

Fininvest inoltre ha dedotto fatti nuovi e cioè la violazione dei patti parasociali per la scalata dei francesi di quasi il 30% del gruppo Mediaset mentre il patto parasociale su premium prevedeva una partecipazione di Vivendi non oltre il 3,5%. Sulla procedibilità di queste questioni il giudice si è riservato una decisione. Il giudice ha deciso di unificare le due istanze che andranno quindi lungo un percorso unico, mentre la domanda riconvenzionale avanzata dalla media company seguirà eventualmente un corso a sé.

C’è molta attesa anche per il verdetto dell’Agcom, chiamata a pronunciarsi sulla possibile incompatibilità della partecipazione della media company in Mediaset con quella in Telecom: l’esame del dossier MediasetVivendiTelecom da parte dell’authority prenderà il via l’11 aprile.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati