Mediaset e Vivendi potrebbero tornare ad annusarsi dopo la rottura che si era consumata nelle scorse settimane, con i francesi che, sull’acquisizione di Premium, avevano presentato al Biscione una proposta diversa da quella già sottoscritta in aprile.
Inizia a farsi largo nelle ultime ore l’ipotesi di una “terza via” per risolvere la controversia, con Vivendi che starebbe mettendo a punto una nuova proposta per il gruppo italiano nella speranza di evitare battaglie legali che potrebbero nuocere ai piani di entrambe le società.
Proprio nelle ultime ore, anticipa IlSole24ore, gli advisor si sarebbero seduti a tavolino per studiare una controproposta da sottoporre a Cologno monzese, per riaprire il dialogo con Mediaset e superare la proposta che era stata giudicata “irricevibile”.
Tra i mediatori coinvolti nella vicenda ci sarebbe tra gli altri anche Mediobanca, mentre la nuova offerta di Vivendi è attesa a grandi linee per la fine del mese o al più tardi per i primi di settembre: a sbloccarla potrebbe essere il Cda di Vivendi convocato per il 25 agosto sulla semestrale.
Nulla trapela ancora sui contenuti dell’eventuale nuova proposta. L’unico indizio potrebbe essere quello contenuto in un recente report di Mediobanca, in cui si parlava del possibile coinvolgimento nel deal di una telco, che avrebbe potuto svolgere il ruolo di distributore dei contenuti prodotti da Mediaset e Vivendi. Nei giorni scorsi si era parlato di Telefonica, ma secondo Repubblica anche Telecom potrebbe essere interessata a rilevare una quota di minoranza della tv a pagamento, attorno al 30%. Eventualità smetitia a stretto giro dalla società, con fonti ufficiali che “smentiscono un coinvolgimento su Premium”..
Anche sulle possibili reazioni di Mediaset a un nuovo avvicinamento di Vivendi non è possibile per il momento anticipare ipotesi: l’unica reazione ufficiale della società rimane quella lapidaria delle settimane scorse: “Per Mediaset è valido il contratto firmato l’8 aprile”. Ma non è detto che a Cologno non si possa cambiare idea per arrivare a una soluzione di compromesso che eviti di risolvere la questione in un’aula di tribunale.