Le hanno tagliato il compenso, perciò si porterà a casa solo del 70% di quanto inizialmente stabilito, ma resta comunque una cifra di tutto rispetto: oltre 15 milioni di dollari. Meg Whitman, amministratore delegato di Hewlett Packard (HP) da settembre 2011, è stata “sanzionata” per il cattivo andamento dell’anno fiscale sotto la sua responsabilità, contrassegnato da crollo dei profitti, taglio di posti di lavoro e dalla svalutazione per 8,8 miliardi di dollari della controllata britannica Autonomy dopo l’emersione di “gravi irregolarità contabili”.
La Whitman ha ricevuto in tutto 15,4 milioni di dollari nell’anno fiscale 2012. Considerato che il suo salario base era stato fissato a 1 dollaro, è stata retribuita con oltre 7 milioni di premi in azioni, altri 6,4 in opzioni e con un bonus di 1,7 milioni di dollari. È stato proprio il bonus ad essere tagliato: sarebbe dovuto ammontare, infatti, a 2,4 milioni di dollari.
La Ceo (Chief Executive Officer) non è stata l’unica tra i top-manager a vedersi ridurre il compenso. Nel 2012 il Chief Financial Officer, Cathie Lesjak, ha guadagnato 6,7 milioni di dollari, una cifra inferiore agli 11 dell’anno precedente. E il vicepresidente esecutivo Todd Bradley, che guida la divisione dei pc e delle stampanti, ha ottenuto per l’anno appena trascorso 7,4 milioni di dollari (nel 2011 erano 10,7).
Il colosso informatico statunitense ha chiuso l’esercizio 2011-2012 con una maxi perdita da 12,65 miliardi di dollari, di cui 6,85 miliardi nel solo quarto trimestre. Negli ultimi tre mesi dell’esercizio i ricavi sono scesi del 7% a 30 miliardi di dollari anche per via del calo nella domanda di pc tradizionali, a fronte di una crescente richiesta di tablet. A maggio dell’anno scorso la stessa Whitman aveva annunciato un massiccio piano di ristrutturazione attraverso il taglio di circa 30mila posti di lavoro. A ottobre aveva poi ammesso che i profitti di Hewlett-Packard per il 2013 sarebbero stati inferiori al previsto e ci sarebbe voluto del tempo per riprendersi dalla crisi.