Partenza con qualche intoppo per Mega (mega.co.nz), il nuovo sito lanciato domenica scorsa con un megaparty nella villa di Auckland (Nuova Zelanda) da Kim Dotcom, alias Kim Schmitz, diventato miliardario grazie a Megaupload, il network noto per aver distribuito illegalmente film e musica e chiuso un anno fa.
Il 38enne cittadino tedesco, arrestato a gennaio 2012 in Oceania nell’ambito di una maxi operazione anti-pirateria informatica dell’Fbi e poi rilasciato su cauzione, ha ammesso che Mega ha avuto problemi a causa dell’afflusso massiccio di utenti. Nelle prime 14 ore dal debutto si sono contati circa un milione di visitatori e oltre 500.000 utenti registrati. Alcuni di loro hanno lamentato una velocità piuttosto ridotta nel caricamento dei file, altri il mancato invio dell’email per la conferma dell’iscrizione.
Sul profilo Twitter, Kim Dotcom ha più volte twittato scuse e segnalazioni. “Se state notando rallentamenti nell’accesso a Mega è a causa dell’incredibile numero di connessioni, stiamo ampliando l’infrastruttura”. “Mega sta lentamente tornando alla normalità, stiamo risolvendo alcuni bug e problemi ai server”. “Presto potrete godere di Mega senza intoppi”.
E infine: “Ho imparato la lezione… per Megabox non faremo grandi eventi”. Il riferimento è all’altra piattaforma, in questo caso di condivisione musicale, che intende lanciare entro sei mesi.
Per il momento Mega è un “fantastico servizio di salvataggio file sul cloud” (come si legge nella presentazione del sito) che offre a ogni utente registrato 50 gigabyte di spazio libero sul web, e la possibilità di acquistare più giga e più banda di trasmissione. Ma il focus del nuovo servizio è la privacy e la garanzia di condivisione sicura di ogni file memorizzato sulla nuvola.
Ogni volta che un utente caricherà un file gli verrà infatti consegnata una chiave unica per decriptarlo, di cui soltanto lui sarà in possesso. Se vorrà condividere questo file con altre persone potrà rivelare loro la chiave, postandola pubblicamente o privatamente, ma in questo modo Kim Dotcom e il suo staff eviteranno eventuali questioni legali. Se, infatti, il file caricato (libro, film o videogioco) non rispettasse il diritto d’autore, la responsabilità sarebbe unicamente da imputare all’utente perché, di fatto, nemmeno Kim stesso, una volta assegnata la chiave, può accedervi.
L’estroso fondatore di Megaupload è accusato dall’Fbi di aver incassato illegalmente 175 milioni di dollari grazie al suo business iniziato nel 2005.