Mercato IT in frenata. Rapari (Assintel): “Siamo alla resa dei conti”

Secondo le stime elaborate da Nextvalue per conto dell’associazione Ict di Confcommercio il 2011 chiuderà in crescita del 2,2%, al di sotto della media europea. Budget di spesa stazionari per il 63% delle imprese e il 19% prevede tagli per l’IT. “Brillano” solo cloud e tablet.

Pubblicato il 12 Ott 2011

Dall'illusione della ripresa ad una nuova frenata: il mercato
dell'Information Technology nel secondo semestre non sta
andando secondo le previsioni e il barometro segna fortemente il
variabile: a fine 2011 il mercato IT totalizzerà un +2,2%,
inferiore alla media europea (+2,9%). È la prima fotografia di
Assintel Report 2011, ricerca sul mercato software e servizi IT in
Italia effettuata da Nextvalue per conto di Assintel,
l'associazione nazionale delle imprese Ict di
Confcommercio.

"Siamo alla resa dei conti rispetto a un sistema che ormai da
anni non è capace di implementare politiche che sostengano la
crescita e l'innovazione – dice Giorgio Rapari, presidente di
Assintel – Siamo stanchi di parlare a chi non ci ascolta, la cosa
migliore in questo momento è rimboccarsi le maniche e lavorare.
Abbiamo le capacità necessarie per elaborare un'agenda
digitale fatta dalle imprese per le imprese, quello che ci occorre
è innovare con coraggio al nostro interno ed entrare in
un'ottica di rete, di cui l'associazione può essere il
catalizzatore".

Il risultato 2011 (+2,2% pari a 19.698 milioni di euro, in lieve
crescita rispetto ai 19.271 milioni dello scorso anno), è il
risultato dei rimbalzi di fine 2010 e dell'ottimismo del primo
trimestre, dice il Rapporto Assintel.

Sono tornati in terreno positivo banche (+2,5%), industria (+3,3%),
commercio e servizi (+2,6%); si irrobustisce il 'consumer',
che sfiora il +6%. Per via dei tagli restano invece col segno meno
la PA (-2,4%), gli enti locali (-0,5%), la sanità (-2,2%). In
territorio negativo anche le micro imprese (-2,4%), sebbene in
recupero rispetto al disastroso -13,7% del 2010, e le piccole
imprese (-2,8%).

Il segnale positivo arriva dalle imprese Top (+3,2%) e medio grandi
(+6,8%). I budget per l'IT nei prossimi 12 mesi, segnala ancora
il Rapporto, saranno stazionari per il 63% delle aziende utenti e
in contrazione per il 19%, prolungando così la situazione di
attesa che aveva caratterizzato lo scorso anno.

Tablet in controtendenza (+141%), cresce il Cloud
(+40%)

In un mercato It in generale frenata soprattutto nel secondo
semestre del 2011, brilla la spinta di tablet e Ipad che mettono a
segno una crescita del 141%. Secondo i dati Assintel, rispetto ai
singoli segmenti, recupera l’Hardware rispetto al -19,1% dello
scorso anno, ma resta in territorio lievemente negativo
(-0,8%).

Parallelamente alla caduta dei server di fascia bassa, notebook
(-12,1%) e netbook (-48%), crescono il Cloud Computing e i Tablet
(+141%).

Se è vero che il software è sinonimo di innovazione e di
intelligenza di processo, è molto significativo il fatto che
questo comparto, nonostante la flessione generale del settore IT,
evidenzi un segno positivo ormai da alcuni anni, passando dal +2,7%
nel 2010 all’attuale +3,6%, con un volume di 4.273 milioni.

Il fenomeno emergente del Cloud, segnala ancora l’indagine,
continua la sua corsa con ritmi accelerati (+40,4%), andando ad
impattare sia in quanto “servizio” IT, sia in quanto vero e
proprio sostituto di hardware, in special modo server.

Il mercato IT nelle aree geografiche

Il maggior utilizzatore di IT è il Nord Ovest, che concentra il
31,7% della spesa totale (6.245 milioni di euro) soprattutto grazie
alla Lombardia, con investimenti in crescita del +5,4%. Secondo il
Piemonte, tuttavia quest’anno in calo del -1,5%.
La terza regione big spender è il Lazio, che fa da traino a tutta
l’area centrale: 5.942 milioni di euro di spesa IT complessiva
con una crescita del +3,2% su base annua. In quest’area è
fortissima la componente della PA centrale, in calo, ma
controbilanciata da buone performance della componente privata
(+5,1%).

Bene anche il Veneto, che primeggia nel Nord Est con una crescita
del +4,2%, male l’Emilia Romagna (-1,7%). Fanalino di coda, senza
sorprese, il Sud Italia, con una spesa complessiva in IT di 3.725
milioni di euro e una crescita minima del +1,1%.

L’ecosistema degli operatori IT, nonostante tutto, tiene. Al di
là delle rendite di posizione su vecchi prodotti, preziose àncore
di salvataggio in periodi di tempesta, nel medio periodo si
svilupperà solo chi saprà evolversi verso le tecnologie (e gli
atteggiamenti) del futuro: il mondo del Web e dei Social Media
integrato con il Mobile, in primo luogo, e il Cloud computing.
Indirizzando il concetto di IT verso un modello “service
centrico”, quasi fosse un broker di reperimento e di delivery dei
servizi e delle informazioni utili al core business. E massimo
comun denominatore di tutto ciò è la rete, che diventa
progressivamente una quarta utility per le smart cities del futuro
prossimo.

"Mentre tutti noi, operatori nazionali vecchi e nuovi,
facciamo IT, non eccelliamo nella capacità dell'IT di fare una
Industry. Anzi, di questo passo proporremo sempre più prodotti e
servizi inventati altrove. E' avvenuto per l'Hardware ed il
Middleware, per parte del Software applicativo e dei servizi e con
il Cloud Computing corriamo il rischio di perdere ancor più parti
della produzione di IT. Ma l'IT stessa non è più una fabbrica
di prodotti, è una catena del valore che aggrega più intermediari
e vuole il Cliente sempre più digitale al primo posto nella lista
delle priorità. Time & Motion rimettono in moto l'intero
sistema e generano opportunità mai viste prima. Per giovarsene
occorre cambiare pagina e forse imparare a fare questa nuova
IT", commenta Alfredo Gatti, managing partner di Nextvalue,
che ha realizzato la ricerca.

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