Meta lancia AI studio, una piattaforma che supporterà la creazione di soluzioni di intelligenza artificiale basate sui modelli forniti dal gruppo anche al di fuori della società. Nelle prossime settimane gli sviluppatori potranno quindi creare AI di terze parti per i servizi di messaggistica di Meta (a partire da Messenger per poi estendersi anche a WhatsApp) sfruttando le API messe a disposizione dal colosso dei social network.
L’annuncio è stato fatto in occasione del Meta Connect 2023, durante il quale il ceo e fondatore di Meta Mark Zuckerberg ha condiviso i progressi della realtà mista, dell’intelligenza artificiale e dei futuri occhiali AR.
Una AI a misura di impresa
Con AI Studio, “anche le aziende potranno creare IA che riflettano i valori del loro brand e migliorino le esperienze nell’ambito del servizio clienti. Dalle piccole imprese che desiderano rendere scalabili le proprie attività alle grandi aziende che vogliono migliorare le comunicazioni, le AI possono aiutare le imprese a coinvolgere i propri clienti attraverso le nostre app”, si legge in una nota del gruppo. “Stiamo lanciando questo servizio in versione alfa e lo amplieremo nel corso del prossimo anno”.
I creator potranno così costruire AI che estenderanno la loro presenza virtuale nelle app di Meta. La società precisa che le intelligenze artificiali dovranno essere approvate e controllate direttamente dai creator e che è in fase di realizzazione una sandbox (rilasciata nel corso del prossimo anno) che permetterà a chiunque di provare a realizzare una propria AI. Man mano che il servizio continuerà a crescere ed evolversi, Meta porterà questa sandbox nel metaverso, dando la possibilità di realizzare AI che adottano un livello ancora maggiore di realismo, personificazione e connessione.
Gli aggiornamenti sul fronte della privacy
Insieme alle nuove funzionalità di intelligenza artificiale generativa sono state presentate nuove misure per proteggere la privacy delle persone e offrire maggiore trasparenza.
“All’inizio di quest’anno, abbiamo rilasciato il nostro modello linguistico di grandi dimensioni, Llama 2, per scopi accademici e commerciali, e abbiamo condiviso dettagli specifici su come abbiamo addestrato i modelli fondamentali, che non includevano i dati degli utenti Meta. Le funzioni di AI generativa dedicate ai consumatori che lanciamo oggi si fondano sul lavoro svolto per costruire il nostro modello linguistico di grandi dimensioni; abbiamo incluso anche ulteriori strumenti per salvaguardare la privacy e protezioni per la tutela dell’integrità durante la costruzione di nuovi modelli e nell’utilizzo di informazioni provenienti dai nostri prodotti e servizi”, spiega Meta.
I modelli di intelligenza artificiale generativa richiedono una grande quantità di dati per essere addestrati in modo efficace, per questo per l’addestramento viene utilizzata una combinazione di fonti, tra cui informazioni pubbliche disponibili online, dati concessi in licenza e informazioni provenienti dai prodotti e dai servizi di Meta.
Per le informazioni pubbliche disponibili online, è stato filtrato il set di dati per escludere determinati siti Web che condividono comunemente informazioni personali, come LinkedIn. I post condivisi pubblicamente da Instagram e Facebook, tra cui foto e testo, fanno parte dei dati utilizzati per addestrare i modelli di intelligenza artificiale generativa alla base delle funzionalità annunciate a Connect. “Non abbiamo addestrato questi modelli usando i post privati delle persone. Inoltre, non utilizziamo il contenuto dei messaggi privati delle persone con amici e familiari per addestrare le nostre AI. Utilizziamo le informazioni che le persone condividono quando interagiscono con le nostre funzionalità di intelligenza artificiale generativa, come Meta AI o aziende che utilizzano l’intelligenza artificiale generativa, per migliorare i nostri prodotti e per altri scopi”.
Le AI possono conservare e utilizzare le informazioni che l’utente condivide in una chat per fornire risposte più personalizzate o informazioni pertinenti in quella conversazione, e potremo quindi condividere alcune domande poste dall’utente a partner affidabili, come i motori di ricerca, per fornire risposte più pertinenti, accurate e aggiornate. “È importante sapere che addestriamo e ottimizziamo i nostri modelli di intelligenza artificiale generativa per limitare la possibilità che le informazioni private che l’utente potrebbe condividere con gli strumenti di AI generativa appaiano nelle risposte ad altre persone. Per esaminare le interazioni con la nostra intelligenza artificiale utilizziamo sia la tecnologia automatizzata che le persone, in modo da poter, tra le altre cose, ridurre la probabilità che gli output dei modelli includano informazioni personali di qualcuno e migliorare le prestazioni del modello”, precisa Meta, che aggiunge: “per dare un maggiore controllo alle persone, abbiamo integrato comandi che consentono di eliminare le informazioni condivise con un’intelligenza artificiale in una qualsiasi chat, su Messenger, Instagram o WhatsApp”.
Le altre novità dell’offerta di applicazioni AI
Sul fronte dell’intelligenza artificiale Zuckerberg ha svelato anche i nuovi chatbot costruiti sulle sembianze dei vip, con i quali gli utenti potranno interagire a seconda delle specifiche situazioni ed esigenze. Servono “diverse AI per fare cose diverse“, ha detto il numero uno di Meta presentando la stylist Paris Hilton, l’ex star del football americano Tom Brady e un Dungeon Master impersonato da Snoop Dogg. La lista di vip e star è lunga e rientra nella strategia di Meta di attirare giovani sulle piattaforme del gruppo. I chatbot Gen AI Personas puntano infatti a rendere Meta rilevante soprattutto in un contesto di crescente concorrenza. L’AI sarà funzionale anche alla modifica delle immagini di Instagram con due nuove funzioni.
In scena anche il nuovo visore e i Ray-Ban con live streaming incorporato
Rispetto ai device, Meta ha poi presentato un visore di realtà mista per il grande pubblico e i primi Ray-Ban con intelligenza artificiale e funzioni di live streaming embedded.
“Siamo molto orgogliosi di introdurre Quest 3, il visore più potente che abbiamo mai prodotto. Un game changer”, ha annunciato l’amministratore delegato di Meta. Il nuovo dispositivo sarà disponibile dal 10 ottobre, anche se i preordini sono già aperti, a un prezzo di partenza di 549,99 euro, quindi decisamente più accessibile dei visori di Apple, con i quali l’ultimo nato in casa Meta sarà in diretta competizione. “Quest 3 è infatti”, spiega la società, “è il primo visore di realtà mista al mondo pensato per il grande pubblico. “Una grande parte dell’innovazione è far sì che le tecnologie siano accessibili a tutti”, ha detto Zuckerberg, senza fare ulteriori riferimenti alla concorrenza.
Oltre a Quest 3, come detto, sono stati presentati anche i nuovi Ray-Ban smart in collaborazione con EssilorLuxottica, i primi equipaggiati con soluzioni di intelligenza artificiale e con la possibilità di live streaming a mani completamente libere. “La nuova collezione è unica nel suo genere, con funzioni che non sono mai state integrate prima d’ora in un paio di occhiali”, ha affermato Rocco Basilico, il chief wearables officer di EssilorLuxottiva.
Wall Street non sembra però impressionata dai nuovi prodotti Meta e penalizza il titolo, che perde oltre il 3%.