IL CASO

Meta (Facebook) sotto indagine antitrust negli Usa: nel mirino Oculus

La Federal Trade Commission vuole verificare se la divisione di realtà virtuale metta in atto pratiche anticoncorrenziali. Faro anche sulle strategie di vendita e sui prezzi applicati ai visori, più bassi di quelli di mercato

Pubblicato il 17 Gen 2022

Oculus-For-Business

Tegola antitrust per Meta (Facebook) negli Usa. La Federal Trade Commission (Ftc) e alcuni stati americani (New York, Tennessee e North Carolina) stanno indagando su Oculus, la divisione di realtà virtuale della società, per verificare eventuali pratiche anticoncorrenziali.

Secondo quanto riportato da Bloomberg, le autorità vogliono accertare se Meta abbia usato o meno il suo potere di mercato per soffocare la concorrenza nell’area della realtà virtuale.

La Ftc ha audito gli sviluppatori esterni per capire se l’app store di Oculus possa discriminare le terze parti che vendono app e competono con il software di Meta. L’attenzione è tenuta alta anche sulla strategia di vendita di Meta per il visore Oculus VR, il cui prezzo è inferiore a quello della concorrenza. Meta si è rifiutata di commentare.

L’indagine antitrust potrebbe  complicare i piani di Meta per mettere a punto la strategia il metaverso: mondi digitali immersivi a cui si accede tramite dispositivi basati sulla realtà virtuale e aumentata. Nel presentare la strategia Zuckerberg ha evidenziato che i dispositivi diventeranno una grande piattaforma informatica per la comunicazione umana, sostituendo alla fine alcune interazioni di persona.

Apple frena sul lancio degli occhiali connessi

Intanto Apple frena sul lancio degli smart glasses. Secondo Bloomberg, difficoltà nella progettazione del dispositivo, sia a livello software che nell’utilizzo quotidiano, avrebbe rallentato il debutto che ora sarebbe previsto per il 2023. Da risolvere ci sarebbe, tra l’altro, un eccessivo surriscaldamento degli occhiali, dovuto probabilmente alla potenza richiesta nell’elaborazione delle grafiche tridimensionali unite alla necessita’ di scaricare continuamente dati e informazioni da internet.

Per Bloomberg, Apple aveva pianificato di rivelare il visore alla Worldwide Developers Conference di quest’anno, l’appuntamento di inizio estate che dedica alla sua comunità di sviluppatori. Invece, come scrive il sito: “Le sfide di sviluppo legate al surriscaldamento, alle fotocamere e al software hanno reso piu’ difficile rimanere in pista con tale tempistica”.

Più probabile dunque che la presentazione avvenga tra la fine dell’anno in corso e il 2023, con una vendita tra non meno di 12 mesi. Bloomberg parla anche di un prezzo di posizionamento abbastanza alto, oltre i 2 mila dollari citati in precedenza. L’analista Ming-chi Kuo, esperto di fatti che riguardano Apple, ha riferito che il dispositivo avrà due chip speciali, pari a quelli dell’ultima gamma di computer del colosso americano, conosciuti come M1. Questo dovrebbe far lievitare il prezzo degli occhiali ad una cifra vicina ai 3 mila dollari, giustificata anche dalla presenza di due microdisplay Oled a 4K, sensori 3D per il tracciamento delle mani e audio spaziale.

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