Per cercare di limitare i danni di un forte rallentamento della crescita del business, Meta sta valutando tagli ai costi e congelamento delle assunzioni. Non si parla esplicitamente di licenziamenti, nelle dichiarazioni ufficiali, ma secondo quanto rivela il Wall Street Journal, il gruppo ha già iniziato a eliminare in sordina un numero significativo di posizioni, riorganizzando i reparti e dando ai dipendenti interessati una finestra limitata per candidarsi ad altri ruoli all’interno dell’azienda. Secondo le persone informate sui piani dell’azienda, le riduzioni dovrebbero essere il preludio di tagli più profondi: Meta cercherà di ridurre i costi di almeno il 10% entro i prossimi mesi.
Del resto un paio di settimane fa la società aveva chiuso il team ‘Responsible Innovation‘, che si occupava di identificare e affrontare potenziali problemi relativi alla piattaforma, anche sui nuovi prodotti. Il gruppo di lavoro comprendeva circa due dozzine di ingegneri ed esperti di etica, che hanno collaborato con specialisti esterni della privacy, accademici e utenti per identificare e affrontare potenziali preoccupazioni sollevate dall’uso di Facebook e Instagram e altri progetti del gruppo.
Anche se alcuni risparmi deriveranno da tagli alle spese generali e ai budget per le consulenze, si prevede che la maggior parte di essi deriverà proprio dalla riduzione dei posti di lavoro. Meta ha dichiarato di avere 83.553 dipendenti alla fine del secondo trimestre, con un aumento del 32% rispetto all’anno precedente.
E Alphabet impone il cambio di mansioni a chi vuole restare in azienda
Ma Zuckerberg non è il solo in Silicon Valley ad avere piani simili. Nell’ambito delle proprie misure di riduzione dei costi, Alphabet ha imposto ad alcuni dipendenti di fare domanda per un nuovo lavoro se desiderano rimanere in azienda. La scorsa settimana, la capogruppo di Google ha comunicato a circa la metà degli oltre cento dipendenti dell’incubatore di startup Area 120 che avrebbero dovuto trovare un altro lavoro all’interno dell’azienda entro 90 giorni. In genere l’azienda concede ai dipendenti 60 giorni per candidarsi ad altri ruoli se il loro lavoro è stato tagliato, anche se i dipendenti dell’Area 120 di solito ricevono più tempo se i loro progetti vengono cancellati.
A marzo, oltre 1.400 lavoratori di Google hanno firmato una petizione per chiedere all’azienda di estendere il periodo tipico di 60 giorni a 180 giorni per un gruppo di oltre cento dipendenti della divisione cloud computing, sottolineando le “barriere al trasferimento che molti lavoratori devono affrontare”.
Alphabet aveva 174.014 dipendenti alla fine del secondo trimestre, con un aumento del 20,8% rispetto all’anno precedente.
Violazione dei brevetti, Meta dovrà pagare 175 milioni a Voxer
Tra i costi che Meta dovrà considerare nelle strategie di ristrutturazione dell’immediato futuro c’è anche una maxi multa da 174,5 milioni di dollari. La società è stata infatti condannata a risarcire Voxer, società che ha accusato la Big tech di aver violato i suoi brevetti. Voxer aveva avviato azioni legali nel 2020, affermando che il gruppo californiano avesse utilizzato la sua tecnologia brevettata dopo il fallimento di un tentativo di collaborazione tra le due aziendenel 2012. Una giuria del Texas ha stabilito che Meta ha effettivamente copiato i brevetti di messaggistica walkie-talkie nelle sue funzionalità di live streaming su Facebook Live e Instagram Live. Meta comunque intende fare appello, ha dichiarato un portavoce all’Afp. “Riteniamo che le prove presentate al processo dimostrino che Meta non ha violato i brevetti di Voxer”.