IL BILANCIO

Meta macina ricavi in Italia: +43% sull’onda del marketing digitale

Fatturato a 350 milioni. Ma i profitti si attestano a soli 7 milioni per effetto dei trasferimenti intra-gruppo pari a 315 milioni. Pagate imposte per 2,7 milioni

Pubblicato il 05 Lug 2022

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Boom di ricavi per Meta in Italia. La casa madre di Facebook ha registrato un fatturato di quasi 350 milioni (348,9 milioni) nel 2021 in aumento del 49% rispetto all’anno precedente sulla spinta della vendita dei servizi di advertising e di marketing digitale.

Facebook e Instagram hanno generato introiti pari a 333 milioni.

L’aumento vertiginoso dei ricavi non ha però trainato i profitti che sono pari a 7 milioni (il 2% del fatturato) mentre i costi sono schizzati del 43% a 339 milioni. L’impennata è dovuta in particolar modo dai corrispettivi pagati  a Meta Platforms Ireland “per l’acquisto  del magazzino pubblicitario relativo all’attività di rivendita pubblicitaria”, che sono di 315 milioni.

In sostanza si tratta dei trasferimenti infra-gruppo della filiale italiana verso la sede della attività europee, che appunto è in Irlanda, che determina un taglio degli utili e anche l’abbattimento degli oneri fiscali che nel 2021 si sono attestati sui 2,7 milioni.

Il piano taglia-assunzioni

Intanto Meta si prepara ad affrontare l’austerity, a livello globale. Primo passo “anti-crisi”, il taglio del 30% delle assunzioni di nuovi ingegneri: nel 2022 ne entreranno solo 6-7mila contro i 10mila inizialmente previsti. L’annuncio è stato fatto dal Ceo ai dipendenti nel corso di una riunione.

“Se dovessi scommettere, direi che questa rischia di essere una delle peggiori recessioni che abbiamo visto nella storia recente”, ha detto Zuckerberg spiegando che oltre a ridurre le assunzioni la società sta lasciando vacanti alcune posizioni e “aumentando la pressione” sul personale. “”Ci sono probabilmente un sacco di persone qui in azienda che non dovrebbero essere qui”, ha detto.

La società sta preparandosi ad affrontare una seconda metà dell’anno più “snella”, dovendo far fronte alle pressioni macroeconomiche e all’impatto dei regolamenti privacy sul suo business pubblicitario.

Meta/Facebook non è l’unica big tech ad aver ridimensionato le proprie ambizioni in previsione di una possibile recessione negli Stati Uniti. Certo è che Meta ha registrato un calo del valore delle azioni maggiore rispetto ai concorrenti Apple e Google.

La società ha perso infatti circa la metà del proprio valore di mercato quest’anno all’indomani della contrazione di utenti attivi sulla sua app di punta, Facebook.

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