Maxi multa dall’Antitrust europeo a Meta, la casa madre di Facebook e Instagram. La Commissione Ue ha comminato una sanzione da 797,72 milioni di euro per violazione delle normative sulla concorrenza: secondo quanto riporta un comunicato, il gruppo avrebbe illecitamente collegato le inserzioni pubblicitarie di Facebook Marketplace al social network Facebook, imponendo condizioni inique sulle inserzioni di altri provider.
L’abuso di posizione dominante
La Commissione europea è partita dalla constatazione che Meta è l’operatore dominante del mercato pubblicitario tramite i social network. E secondo l’Antitrust comunitario il gruppo ha abusato di questa posizione dominante. “Tutti gli utenti Facebook hanno automaticamente accesso e vengono sistematicamente esposti a Facebook Marketplace, che lo vogliono meno. La Commissione – si legge nella nota – ritiene che i concorrenti di Facebook Marketplace Possano subire impedimenti, dato che il collegamento (Facebook-Facebook Marketplace) assicura un vantaggio distributivo consistente che i concorrenti non possono pareggiare”.
Un altro elemento nel mirino sono le condizioni imposte agli altri operatori di inserzioni pubblicitarie che utilizzano le piattaforme Meta, sia Facebook e Instagram. Queste ultime, secondo la Ue, consentono al gruppo di raccogliere dati generati da altri inserzionisti “unicamente a vantaggio di Facebook Marketplace”. La decisione di oggi segue la procedura avviata nel giugno del 2021 che venne eseguita nel dicembre del 2022 da una comunicazione di addebiti, a cui Meta rispose nel giugno dello scorso anno. “Ora Meta deve mettere fine a questi comportamenti”, afferma la vicepresidente della commissione europea uscente, Margrethe Vestager, responsabile della Concorrenza.
La risposta di Meta
Pronta la risposta di Meta che evidenzia come il Marketplace di Facebook sia stato costruito in risposta a una richiesta dei consumatori. Questa decisione ignora le realtà del mercato e servirà solo a proteggere gli attuali mercati dalla concorrenza”.
“La decisione della Commissione europea – ha aggiunto Meta – non fornisce alcuna prova di danni per la concorrenza contro i rivali o di danni ai consumatori”. Meta ha poi comunicato che presenterà appello “contro questa decisione, per sostenere esiti migliori per i consumatori europei”.