LA PROTESTA

Metalmeccanici, lo sciopero raddoppia per Alcatel-Lucent, Ibm ed Stm

All’agitazione sindacale di quattro ore per il rinnovo del contratto nazionale i dipendenti aggiungono quella per protestare contro tagli e mancato rinnovo dell’integrativo. Roberta Turi (Fiom Cgil): “Evitare i licenziamenti e tenere in considerazione le proposte dei lavoratori”

Pubblicato il 19 Apr 2016

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E’ in programma per domani, 20 aprile, lo sciopero di quattro ore dei metalmeccanici che chiedono il rinnovo del contratto nazionale di lavoro per il settore. Un’agitazione alla quale andranno ad aggiungersi altre quattro ore di sciopero in Ibm, Alcatel-Lucent ed StMicroelectronics. Ad annunciarlo in una nota è la Fiom Cgil.

“A incrociare le braccia per 8 ore – spiega il sindacato – saranno le lavoratrici e i lavoratori di Ibm contro la procedura di licenziamento collettivo avviata dalla multinazionale dell’It per 290 persone. E per il mantenimento dell’occupazione scioperano anche i lavoratori di Alcatel Lucent, ai quali è stato annunciato un taglio di 219 posti di lavoro”.

In StMicroelectronics, invece, lo sciopero raddoppia perché “il confronto per il rinnovo del contratto integrativo è fermo da un anno e mezzo, nonostante negli anni scorsi l’azienda abbia redistribuito abbondanti dividenti non in linea con il suo andamento e i manager si siano aumentati gli stipendi: a quanto pare – sottolinea la Fiom – la ricchezza realizzata in azienda è per tutti ma non per chi la produce”.

“La Fiom – spiega Roberta Turi (nella foto), segretario nazionale della Fiom Cgil – auspica che il sacrificio di ulteriori 4 ore di sciopero porti Ibm e Alcatel Lucent a non procedere con i licenziamenti ma a trovare soluzioni alternative ai tagli per rilanciare le loro attività. Entrambe le aziende si sono già ridimensionate negli ultimi 4 anni, i lavoratori hanno pagato un prezzo molto salato e sono state disperse competenze importanti per il paese. Ora basta”.

“Per StMicroelectronics – conclude Turi – che recentemente si è riorganizzata ed oggi ha un nuovo amministratore delegato, è il momento di voltare pagina e scrivere un capitolo nuovo rispetto alle relazioni industriali, oggi molto compromesse. La piattaforma votata dai lavoratori va presa in considerazione, non ignorata come è stato fatto fino ad ora”.

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