LA RELAZIONE DELLA DIA

Metaverso e dark web “regni” delle mafie: “Altissima specializzazione”

La Direzione investigativa antimafia accende i riflettori sulle nuove frontiere della criminalità: “Capacità di rigenerarsi continuamente e di cogliere le trasformazioni tecnologiche, bisogna adeguare gli strumenti a disposizione delle agenzie di sicurezza”

Pubblicato il 14 Set 2023

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Metaverso e dark web sono i nuovi territori in cui si stanno espandendo le mafie. A rivelarlo è la Direzione investigativa antimafia (Dia), che nel suo ultimo report pone l’attenzione sulle piattaforme di comunicazione criptate e, in generale, sui livelli più profondi di internet.

Il documento, che fa riferimento al secondo semestre 2022, presenta un focus proprio sul nuovo scenario “rispetto al quale Europol ha già evidenziato le potenziali criticità“. Si sottolinea, infatti, la capacità delle organizzazioni criminali “di cogliere celermente le trasformazioni tecnologiche e dei fenomeni economico-finanziari su scala globale”.

LEGGI L’ABSTRACT

La sfida delle comunicazioni criptate

In particolare, la relazione semestrale della Dia si sofferma “sulla resilienza della criminalità organizzata”, che sfrutta “ogni opportunità di profitto e realizzando una notevole espansione speculativa, non da ultimo grazie agli strumenti tecnologici connessi al metaverso, alle piattaforme di comunicazioni criptate e in generale al web (sia la rete internet che il dark web) e ad altri settori del mondo digitale meno conosciuti”.

Ormai da tempo, il denaro in forma elettronica viene movimentato dalla criminalità sempre più velocemente anche nei nuovi ambienti digitali, gli stessi in cui si scambiano anche oggetti ed opere d’arte Nft (Non Fungibile Token). Pertanto, gli investigatori devono acquisire nuove e più moderne competenze in questi universi tecnologici, sempre più evoluti e complessi; diventa irrinunciabile conoscerli nel dettaglio, essere aggiornati sui cambiamenti e sfruttarli adeguatamente, soprattutto, per prevederne i possibili, ulteriori sviluppi e per intercettare, con ampio anticipo, i relativi flussi illeciti per la conseguente azione di neutralizzazione.

Nel documento della Dia viene poi illustrato “il percorso di intensificazione della cooperazione internazionale sempre avvalendosi dell’importante progetto della Rete Operativa Antimafia @On di cui la Dia è ideatore, promotore e Project Leader. Il progetto ha visto un’ulteriore espansione grazie alla disponibilità presso Europol di dati provenienti proprio dalle piattaforme di comunicazioni criptate, poste sotto sequestro da varie Autorità Giudiziarie estere, che hanno permesso di ricostruire ampie dinamiche criminali orchestrate da organizzazioni ben strutturate e ramificate non soltanto all’interno dell’Unione Europea”.

Secondo la relazione Dia, “l’utilizzo sempre più diffuso delle comunicazioni criptate rappresenta una sfida attuale e futura che la tecnologia offre di continuo e che in futuro potrebbe essere affiancata dal diffondersi su scala globale del metaverso, scenario rispetto al quale Europol ha già evidenziato le potenzialità criticità cercando di veicolare alle Forze dell’ordine dell’Unione Europea le raccomandazioni su quello che potrebbe accadere e come adattarsi e prepararsi all’intervento operativo nel nuovo contesto. Proprio in considerazione del sempre più diffuso ricorso a questa tecnologia da parte dei sodalizi criminali, la Relazione contiene uno specifico Focus di approfondimento sulle piattaforme di comunicazione criptate”.

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Una strategia di respiro internazionale

Il rapporto cita anche l’Executive Director di Europol, Catherine De Bolle, che nel presentare l’edizione 2022 del “Sirius European Union Digital Evidence Situation Report”, frutto di un’attività congiunta tra Europol, Eurojust e il Network della Giustizia Europea, ha affermato che “l’attuale successo per avere una presa ancora più forte nel futuro, impone osservare, riflettere e agire su come si trasformano le tecnologie online (compreso l’uso dell’Intelligenza Artificiale, Realtà Aumentata e Realtà Virtuale), e gli scenari della continua evoluzione normativa, influenzeranno il modo in cui gli Stati Membri gestiscono le prove digitali. Per farlo, Europol continuerà a lavorare con i suoi partner Ue e gli Stati Membri, come col settore privato per sviluppare tecnologie, norme e competenze a favore della comunità delle agenzie di sicurezza.”

Per De Bolle, bisogna quindi adeguare gli strumenti tecnologici a disposizione delle agenzie di sicurezza alle nuove sfide nel contrasto alla criminalità organizzata, aumentare le capacità di penetrazione del metaverso, delle comunicazioni criptate e in generale del web (sia la rete internet che il dark web) e in altri settori del mondo digitale meno conosciuti, perché le mafie sono capaci di rigenerarsi continuamente, perché hanno a loro disposizione tecnologie e tecnici di altissima specializzazione. Per rimanere al passo dei tempi, cercando di prevenirli, ed essere magari un passo avanti a loro, perché esse operano sempre più sul web e nel metaverso.

In questo senso, può essere d’aiuto è l’Observatory Report prodotto il 3 ottobre 2022 dal “Laboratorio di Innovazione Europol – Europol Innovation Lab” con oggetto “Policing in the metaverse: what Law Enforcement needs to know”. L’approfondimento sottolinea che bisogna investigare nel mondo delle piattaforme virtuali per “seguire il flusso dei soldi”, come diceva il giudice Giovanni Falcone.

Nella comune consapevolezza che le future sfide si combatteranno nel mondo digitale, risulta infine indispensabile un intervento normativo sovranazionale che definisca l’attività dei fornitori di servizi online, rendendo fruibili alle forze di polizia i servizi criptati offerti agli utenti e disciplinando in maniera unitaria e puntuale nell’ambito dell’Ue “le prove digitali”. Ciò consentirebbe di intervenire anche in quei Paesi che sono progressivamente diventati territori di interesse delle organizzazioni “mafia style”, per le lacune normative delle relative legislazioni anticrimine, che si rivelano meno stringenti soprattutto sotto il profilo del riciclaggio.

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