Metroweb, Bassanini: “Negoziati in corso”

La Cdp non ha abbandonato l’idea di aprire l’azionariato della società milanese della fibra. Il presidente di Cdp: “Obbligato al silenzio: si tratta ai tavoli, non sui media”

Pubblicato il 17 Mar 2015

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Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) non ha abbandonato l’idea di aprire l’azionariato di Metroweb a nuovi soci e sono in corso trattative, che impediscono al presidente Franco Bassanini di parlare dell’argomento. “Non posso parlare quando ci sono trattative in corso”, ha detto Bassanini, rispondendo, a margine di un convegno a Roma, a una domanda sulla situazione del dossier Metroweb. “Come ha detto l’Ad di Telecom Italia, Marco Patuano, le trattative non si fanno attraverso i media”.

Vodafone Italia e Telecom Italia, hanno presentato una manifestazione di interesse per una quota nella società, che affitta banda larga nell’area milanese. Telecom Italia, a fine febbraio, ha detto che l’interesse per Metroweb rimane, ma che le trattative con i suoi soci sono ferme. L’obiettivo dell’ex incumbent è infatti quello di acquisire il controllo della società milanese, accaparrandosi il 51% e, di fatto, respingendo al mittente la proposta di Bassanini, per un ingresso con una quota inizialmente di minoranza; proposta – secondo indiscreziondi stampa, già rigettata dal cda del gruppo Tlc nel cda del 19 febbraio poiché Telecom Italia è assolutamente refrattaria all’ipotesi condominio e ha fortemente bisogno di controllare il 51% di Metroweb fin da subito perché la rete rappresenta il suo core business che deve essere consolidato nel gruppo

L’Ad di Telecom, Marco Patuano, nei suoi incontri con Bassanini ha provato a proporre una road map degli investimenti, una sorta di cronoprogramma deciso di comune accordo, pur di ottenere il 51%. Ma la risposta è stata negativa e lì si sono rotte le trattative con Telecom.

Nel dettaglio il presidente di Cdp Franco Bassanini aveva proposto un newco in condominio che cresca intorno a Metroweb e che si occupi di realizzare la nuova rete per la banda ultralarga da affidare in maggioranza a Telecom Italia, ma solo dopo che sia stato completato il piano di investimenti.

Secondo Bassanini “se la rete fosse partecipata da tutti con un piano di investimenti concordato, adeguate garanzie di parità di trattamento e a maggioranza di Telecom potrebbe funzionare”. D’altra parte il presidente di Telecom, Recchi, ha già parlato chiaro asserendo che i “condomini” non vanno bene. Bassanini, dal canto suo, ha puntato l’indice anche sui problemi di Antitrust che provocherebbe l’acquisto del 51% di Metroweb da parte di Telecom. “Come è noto abbiamo offerto a Telecom l’ipotesi di entrare in Metroweb, partecipata da Cdp e F2i. Ma l’antitrust accetterebbe che Telecom, l’incumbent, acquistasse la maggioranza dell’unico operatore di rete neutrale che oggi offre fibra in condizioni di assoluta parità di accesso? lo farebbe nel momento in cui il nuovo piano di investimenti non è ancora stato realizzato, con il rischio che Telecom possa operare per frenarlo?”.

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