Metroweb, Bassanini: “Ricapitalizzazione in tempi stretti”

Il presidente di Cdp: “Bisogna accelerare per avere accesso agli incentivi governativi”. E apre ad altri investitori

Pubblicato il 13 Apr 2015

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“La ricapitalizzazione di Metroweb si fa in tempi stretti altrimenti non potremo presentare in tempo i piani industriali al governo per avere accesso agli incentivi previsti”. Lo ha detto ai giornalisti il presidente della Cassa depositi e Prestiti Franco Bassanini. Bassanini ha aggiunto che nel caso di Metroweb non si pone un problema di “un passaggio del controllo”, Cdp “sta lavorando con Metroweb per progettare la ricapitalizzazione che la metta in condizioni anche aprendosi ad altri soci di fornire investimenti che ai considerano necessari per cablare in fibra ottica fino alle case, agli uffici, alle imprese”.

Bassanini ha aggiunto che Cdp “è pronta a fare la sua parte” precisando che, a seconda dell’impegno di Metroweb, potrebbe “fare qualcosa di più”. L’ammontare degli investimenti per il cablaggio dovrebbe essere, ha indicato Bassanini, tra 4,5 miliardi e 5,5 miliardi.

Intanti si scalda la partita Ngn alla quale potrebbe entrare anche l‘Enel. Secondo Il Messaggero il gruppo guidato da Francesco Starace, così come altri player, sarebbe stato sondato dal governo nelle ultime settimane. Il coinvolgimento delle utility è peraltro già descritto nel documento della presidenza del Consiglio sulla strategia per la banda larga. Tutti e quattro i modelli di intervento infrastrutturale (diretto dello Stato, in partnership pubblico privato, a incentivo e ad aggregazione della domanda) ottimizzano il riutilizzo delle infrastrutture, sia quelle di proprietà pubblica (quali fognature, pubblica illuminazione, gallerie multiservizio) sia quelle di proprietà privata (cavidotti e infrastrutture esistenti di operatori o multiutility locali) per le quali è prevista l’acquisizione dei diritti d’uso

Intanto per accelerare sull’avvio del cantiere per la banda ultralarga è direttamente intervenuto il premier Matteo Renzi mentre le diplomazie sono al lavoro per trovare un accordo tra pubblico e privato negli investimenti.

Telecom Italia ha esposto venerdì scorso per la prima volta il proprio piano banda ultra larga 2015-2017 al premier. Com’è noto, dei 10 miliardi che Telecom Italia investirà in Italia nei prossimi tre anni (altri quattro saranno destinati al Brasile), circa tre miliardi andranno allo sviluppo della rete in fibra ottica, “con un incremento – spiega una nota della società – di 1,1 miliardi di euro rispetto all’anno precedente”. 500 milioni di euro saranno dedicati alla tecnologia Fiber to the Home (Ftth), con l’obiettivo di coprire le prime 40 città italiane, già a partire da quest’anno.

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