I sindacati temono per il futuro della Micron di Avezzano. Il summit di ieri al Mise, nel quale è emerso l’impegno a non licenziare e ad utlizzare gli ammortizzatori sociali per accompagnare la ristrutturazione, viene considerato per lo più interlocutorio dalle rappresentanze dei lavoratori. Come puntualizza il segretario nazionale Fim Anna Trovò “nell’incontro al Ministero dello Sviluppo sono emerse poche e parziali notizie sulle caratteristiche del progetto di cessione del sito marsicano, mentre mancano gli elementi fondamentali per potere esprimere un giudizio, sia sul piano finanziario che lo sosterrebbe, sia sul piano industriale e sull’eventuale soggetto e partner fondamentale dell’ operazione”.
“Serve approfondire l’ipotesi di cessione oggi allo studio e che il Ministero si è impegnato a sostenere e verificare – spiega Trovò – e nel contempo riteniamo l’impegno dichiarato da parte dell’azienda a non procedere a licenziamenti e a trovare soluzioni che proteggano l’ occupazione”.
“Siamo comunque preoccupati, che ad oggi, su questa vertenza esista un’unica ipotesi di soluzione sulla quale lavorare – conclude la sindacalista – e che Micron abbia confermato la volontà di dismettere il sito avezzanese confermando le eccedenze occupazionali rispetto agli attuali volumi produttivi relativamente alle quali le soluzioni, per tutelare l’occupazione come detto, sono tutte da ricercare”.
Dello stesso avviso anche il il vice segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera che non con condivide l’ottimismo con cui il Mise ha chiuso l’incontro sulla Micron. “Dall’incontro di oggi non è arrivato nessun passo in avanti, ci aspettavamo di più – sottolinea Spera -L’unico aspetto positivo è l’annuncio da parte del sottosegretario De Vincenti dell’insediamento, entro la prima decade di febbraio, di un tavolo per il comparto della microelettronica, come chiedevamo da tempo”.
“Fino a quando non avremo maggiori certezze sul progetto di cessione del sito, sul piano industriale e sulla stabilità finanziaria di un eventuale partner – aggiunge Spera – non potremo non dirci preoccupati perché, ad oggi, l’unica cosa certa è la volontà della Micron di dismettere lo stabilimento abruzzese, che occupa oltre 1700 dipendenti, più circa 300 lavoratori dell’indotto. Da parte nostra – conclude il sindacalista – faremo il possibile per evitare che questo territorio perda un polo produttivo così importante”.
Nel dettaglio, durante il summit ieri, è emersa la garanzia che non ci saranno licenziamenti – Micron impiega circa 2mila addetti – e che gli ammortizzatori verranno utilizzati per accompagnare la ristrutturazione nonché l’impegno del governo a vigilare sull’adeguatezza della soluzione societaria finale. Infine il tavolo sarà riconvocato prima che il governo giunga a scadenza mentre sarà insediato un tavolo per il settore entro la prima decade di febbraio.
All’incontro- presieduto dal Sottosegretario Claudio De Vincenti- hanno preso parte il Viceministro al Lavoro Michel Martone, il Presidente della Regione Abruzzo Giovanni Chiodi, il Presidente della Provincia dell’Aquila Antonio Dal Corvo, il Sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio, l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune dell’Aquila Stefania Pezzopane, parlamentari abruzzesi, l’Amministratore Delegato di Micron Italia Sergio Galbiati, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali.
Riunione ancora “interlocutoria”- come ha sottolineato De Vincenti– e che tuttavia ha fatto registrare, rispetto al confronto di novembre scorso, alcuni passi avanti. Il primo, appunto, quello relativo al fatto che i licenziamenti sono ora esclusi e che si delinea la possibilità di un recupero produttivo dell’impianto.
Istituzioni locali, parlamentari e sindacati hanno richiesto, con particolare forza, l’insediamento di un tavolo per il comparto della microelettronica, a garanzia che la vertenza Micron abbia un rilievo nazionale. Il sottosegretario De Vincenti ha assicurato che verrà insediato entro la prima decade di febbraio: “Per fare, con tutti gli attori del settore- ha affermato- un’analisi approfondita su come si fronteggia la concorrenza internazionale, particolarmente agguerrita in questo campo”.