MICROELETTRONICA

Micron punta sullo smart working, accordo con i sindacati

Orari più flessibili, miglioramento del piano sanitario e 258 euro per il “welfare aggiuntivo” tra le altre novità. Ora la palla passa ai lavoratori: referendum nei prossimi giorni

Pubblicato il 01 Dic 2015

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Più flessibilità di orario e l’introduzione della possibilità di lavorare “da remoto”. Sono due dei punti principali dell’ipotesi di accordo per il rinnovo della contrattazione integrativa per i dipendenti di Micron. A siglare l’intesa, che sarà sottoposta un referendum tra i lavoratori nei prossimi giorni, la direzione della multinazionale Usa della microelettronica in Italia, Confindustria di Catania e di Monza Brianza, le Rsu e Fim, Fiom, Uilm nazionali e territoriali.

“L’ipotesi di accordo – spiega una nota di Fim Cgil, Fiom e Uilm – prevede una profonda rivisitazione delle normative aziendali, per tenere conto dei cambiamenti che si sono realizzati dal 2009, anno di definizione del precedente Contratto integrativo a oggi: la Micron in Italia non svolge più attività di produzione, ma si occupa di ricerca, progettazione, design e test”. L’accordo, se confermato dai dipendenti, si applicherà ad oltre 700 persone nei 5 siti italiani di Vimercate/Agrate, Avezzano, Padova, Arzano, e Catania.

“Si tratta di un accordo completamente nuovo, che risponde alle necessità di una forza lavoro composta da alte professionalità, che contribuiscono a progetti strategici della Compagnia con l’apporto di competenze importanti”, è la valutazione dell’azienda. L’ipotesi di accordo, sottolineano da Micron, “è formulata per consentire di meglio operare in ambito globale e allinea alcuni strumenti a quanto applicato dalla Società nel resto del mondo”. L’obiettivo, sottolineano dalla multinazionale, in linea con il percorso di consolidamento avviato, che dopo la ristrutturazione nel 2014 “vede Micron riposizionarsi in Italia con attività ad alto valore aggiunto che richiedono innovazione, gestione e valorizzazione della conoscenza”, ha l’obiettivo di “valorizzare le competenze di Micron in Italia”. Un riposizionamento, quello di Micron, che “passa anche attraverso un nuovo approccio di relazione con i territori in cui si opera che, attraverso lo strumento della Micron Foundation, valorizza e supporta attività sulle comunità e con partner del sistema educativo”.

Un primo cambiamento, spiega il comunicato, riguarda l’estensione della flessibilità dell’orario di lavoro a compensazione trimestrale con la sola eccezione dei turnisti. Per venire incontro a una flessibilità richiesta dai lavoratori per poter meglio conciliare i tempi di vita con il tempo di lavoro, l’azienda ha deciso di sperimentare una flessibilità d’orario fino a oggi prevista solo per i livelli più alti: il lavoratore dovrà prestare giornalmente almeno 6.30 ore di lavoro (6 al venerdì) compatibilmente con gli orari giornalieri nella fascia 6.00-20.00, e la compensazione dovrà avvenire nell’arco di ciascun trimestre solare (gennaio – marzo e così via). L’ipotesi di accordo introduce inoltre la possibilità di “lavoro da remoto”, su cui un accordo specifico sarà stipulato nelle prossime settimane. Questa possibilità sarà in ogni caso concordata tra il singolo dipendente e il proprio supervisore “su base non abituale e in misura comunque non prevalente rispetto all’orario di lavoro per rispondere a particolari esigenze del dipendente”. Entrambe le norme entreranno in vigore ad aprile 2016.

Tra le altre novità dell’accordo c’è poi l’applicazione di un piano sanitario per il dipendente e il suo nucleo (eventuale convivente e figli non conviventi, purché a carico compresi), “dai contenuti notevolmente migliorativi rispetto l’attuale polizza”, un importo di 258 euro annui denominato “welfare integrativo” che può essere utilizzato ad esempio “per spese di istruzione sostenute dal dipendente per i componenti il proprio nucleo familiare o per altre esigenze”, e la stipula di un’assicurazione “vita extraprofessionale” “che si aggiunge a quella per gli infortuni extraprofessionali, che garantisca alla famiglia del dipendente una copertura aggiuntiva in termini di reddito”.

Il premio di risultato, inoltre, d’ora in poi e per tutti i dipendenti Micron coinciderà con l’IPP, lo schema di incentivazione e di partecipazione ai risultati che la Multinazionale applica in tutto il mondo.

“RSU e Organizzazioni sindacali ritengono di aver definito importanti risposte alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori di Micron in Italia – conclude la nota – trovando le adeguate soluzioni, ma anche evitando che la Direzione aziendale operasse con strumenti giuridicamente legittimi, quale la disdetta della contrattazione integrativa, ma devastanti sia dal punto di vista sindacale, che da quello delle tutele delle lavoratrici e dei lavoratori”.

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