Quello dell’Internet of Things è un altro ambito dove spicca la “voce” degli italiani: il loro livello di utilizzo di dispositivi e applicazioni per tracciare, scaricare e analizzare i dati è il più alto in Europa (41%), a fronte di una media dell’area pari al 23% e in contrapposizione alla Svezia (solo 14%). Inoltre i connazionali sono i più convinti di saper gestire le informazioni personali online rispetto agli altri Paesi europei: il 47% è infatti convinto di sapere come rimuovere dalla rete informazioni indesiderate postate erroneamente, la percentuale più alta in Europa e superiore anche alla media globale (40%).
È solo uno dei molti elementi che emergono dalla nuova ricerca Digital Trends 2015 di Microsoft condotta in 13 Paesi di tutto il mondo, compresa appunto l’Italia, che rivela i cambiamenti più significativi nel rapporto tra i consumatori e la tecnologia.
Dall’indagine si evidenzia come gli utenti a livello globale gestiscano la propria identità online in maniera sempre più focalizzata sulle loro aree di interesse, controllando di conseguenza le interazioni online con i brand che meglio rispecchiano le proprie passioni. Oltre tre quarti degli intervistati (78%) è consapevole dell’importanza che i brand gli attribuiscono come “consumatore online” e ai dati che derivano dalla loro presenza digitale. Più della metà degli intervistati (61%) è inoltre favorevole alla condivisione di informazioni riservate, a condizione che si verifichi uno scambio trasparente con i brand da cui possano trarre un beneficio personale.
Dalla ricerca emerge anche il forte desiderio delle persone di apprendere dagli strumenti digitali maggiori informazioni su sé stessi: più del 74% dei consumatori a livello globale risulta interessato alla tecnologia indossabile. Tuttavia, la mole sempre crescente di informazioni a cui si è quotidianamente esposti spinge le persone verso la ricerca di esperienze e servizi che li supportino per semplificare la gestione dei dati online (l’80%).
Uno sguardo all’Italia
Rispetto ai trend emersi dal report Microsoft Digital Trends 2015, gli italiani si ritagliano un ruolo da protagonisti, con risultati spesso superiori alla media dei Paesi europei coinvolti nell’indagine e a volte anche oltre la media globale.
Ad esempio, nell’ambito della capacità di gestione delle informazioni personali online, i consumatori del Bel Paese sono fortemente convinti di sapere come rimuovere dalla rete informazioni indesiderate postate erroneamente (47%): la percentuale più alta in Europa e superiore anche alla media globale (40%). Inoltre, ben il 64% degli italiani desidera poter scegliere per quanto tempo mantenere online le informazioni condivise, contro il 57% della media globale e il 59% della media europea.
Quello dell’Internet of Things è un altro ambito dove spicca la “voce” degli italiani: il loro livello di utilizzo di dispositivi e applicazioni per tracciare, scaricare e analizzare i dati è il più alto in Europa (41%), a fronte di una media dell’area pari al 23% e in contrapposizione alla Svezia (solo 14%). Allo stesso modo, gli italiani più degli altri cittadini europei non sanno concretamente come impiegare i dati rilevati (29,1% contro 28,3%). Inoltre, il 74,8% degli italiani vorrebbe oggetti legati alla quotidianità capaci di tracciare i dati (come macchine e case smart), a fronte di una media europea del 54% e globale del 60%.
Tra gli altri risultati del report Digital Trends 2015 figurano:
• Wearable e Internet of Things
Le persone nel mondo dimostrano un interesse crescente per le app e i dispositivi di tracciamento dei dati: tre quarti dei partecipanti (il 74%) usa tecnologie indossabili – un incremento del 13% rispetto al 2013 -e più della metà (il 60%) è interessato all’Internet of Things.
Nonostante lo sviluppo registrato, le persone ammettono di non sapere con certezza come utilizzare queste tecnologie per migliorare le proprie prestazioni: meno di un terzo (il 28%) le usa per definire attività e obiettivi, mentre un altro terzo (ancora il 28%) afferma di non aver mai utilizzato i dati così ottenuti.
• Servizi per una gestione dei dati semplificata
Le persone devono confrontarsi con una mole crescente di informazioni e sono sempre più alla ricerca di strumenti che li aiutino a individuare i dati più pertinenti: quasi due terzi (il 63%, con un incremento dell’8% rispetto al 2013) sono interessati a una tecnologia che in futuro possa offrire un servizio di questo tipo, nel nostro Paese ben il 79% dei rispondenti.
Di fatto, si registra un aumento dell’attenzione verso tecnologie in grado di proporre suggerimenti e raccomandazioni su nuove esperienze, nuove connessioni e nuove cose da fare in base ai propri interessi personali: dal 50% del 2013 si è passati al 53% . In Europa con il 65% l’Italia è seconda solo alla Russia 66%.
Inoltre, con l’aumentare della quantità di dati archiviati online, le persone cercano assistenza nella gestione delle informazioni. L’interesse per i servizi digitali in questo contesto è aumentato di 7 punti percentuali rispetto al 2013 (dal 73% all’80%), ma il proprietario dei dati pretende di avere il controllo finale: il 57% nel mondo e il 64% in Italia desidera poter stabilire il tempo di permanenza online delle informazioni condivise.
• Esperienze unificate
Le persone non vogliono una separazione tra le proprie esperienze nella vita reale e quelle online. Cresce l’attenzione per una generazione futura di servizi digitali che consenta di avere la stessa esperienza sia online sia offline (il dato è salito al 53% rispetto al 50% del 2013 e nel Bel Paese si attesta al 62%).
• Prodotti e servizi personalizzati
Le persone sono interessate a plasmare e a progettare prodotti e servizi in base alle proprie esigenze e ai propri interessi: il 55% degli intervistati è pertanto più propenso ad acquistare da un’azienda che consenta di avere un ruolo attivo nella personalizzazione dei prodotti. In Italia questa preferenza sale al 64%.
Il richiamo dei social network come “un’unica soluzione valida per tutto” perde terreno, poiché le persone usano canali digitali diversi e specializzati, più adatti alle esigenze e alle attività specifiche di un dato momento (incremento dal 41% del 2013 al 48% di oggi).
“I risultati di questa ricerca dimostrano quanto stia cambiando il rapporto tra consumatori e dispositivi, applicazioni e servizi, all’insegna di mobilità e cloud. Le persone sono sempre più consapevoli di come la tecnologia possa realmente migliorare la loro vita, di conseguenza è importante che i brand comprendano come soddisfare al meglio le loro crescenti aspettative“, ha dichiarato Paola Cavallero, Direttore Marketing & Operations di Microsoft Italia. “Grazie ad una profonda conoscenza dei gusti e delle abitudini delle persone, un approccio trasparente ai dati dei consumatori, un ricco ecosistema di device e servizi all’avanguardia, Microsoft è posizionata in maniera unica per soddisfare le esigenze attuali e future delle persone emerse in questa analisi. Ne è un esempio il wearable lanciato qualche mese fa negli Stati Uniti: il Microsoft Band che incarna al meglio il nostro approccio innovativo, l’integrazione di hardware e software e un accesso sicuro e cloud based alle informazioni personali e professionali per essere più produttivi: monitoring e tracking delle attività, mail, calendario e l’assistente personale digitale Cortana“.
Il report di Microsoft Digital Trends 2015, a cui hanno partecipato più di 13.000 consumatori in 13 Paesi di tutto il mondo*, è il risultato di una partnership con Future Laboratory e Research Now, il cui obiettivo è di indagare il futuro delle tecnologie e dei comportamenti digitali, per meglio comprendere come le aziende possano rispondere alle aspettative e alle esigenze dei consumatori, oggi e in futuro. Ogni trend rivela una storia interessante su come sia cambiato l’atteggiamento delle persone nei confronti di dispositivi, piattaforme, app e brand, oltre ad aiutare le aziende online a capire quali siano le nuove regole che disciplinano i contatti con le persone in un ambiente digitale.