Un nuovo visore per la realtà virtuale, come l’Oculus Rift di Facebook e l’Htc Vive. Ma attenzione, la novità annunciata da Intel dal palco dell’Intel Developer Forum 2016 va oltre la tecnologia. E va oltre anche al fatto che i nuovi “occhiali” fanno piazza pulita di fili e accessori esterni per funzionare. In realtà l’annuncio è strategico: riguarda il primo passo che Intel e Microsoft stanno effettuando per giocare un ruolo centrale nel magmatico mondo della realtà virtuale e superare il mondo del pc. Ce la faranno a conquistare il successo come ai tempi del “WinTel” quando si le due società dominavano il mercato dei computer?
Al centro del piano c’è Project Alloy, un headset per la VR che, a differenza di Oculus e Htc non ha bisogno di collegamento al computer perché tutti i processi avvengono al suo interno. Il visore “correrà” su Windows 10 Holographic operating system. Telecamere Realsense mapperanno in tempo reale l’ambiente permettendo la realizzazione di una realtà prodotta dal mix reale+virtuale. Le mani potranno essere usate come dispositivi di input e interazione. Intel non produrrà direttamente il visore, ma ne aprirà la tecnologia a terzi.
“La collaborazione fra le nostre aziende punta a consentire all’industria della VR di scalare il mercato”, ha detto Kim Pallister, direttore del Centro di Realtà Virtuale di eccellenza a Intel, in una intervista. “Passo necessario per mettere l’intero ecosistema in grado di diventare redditizio e decollare.”
Le due società non hanno rivelato dettagli sul tipo di PC pensato ma hanno già iniziato a lavorare con diversi partner su questi pc e auricolari. La prima versione delle specifiche sarà rilasciata nel mese di dicembre in una conferenza hardware di Windows a Shenzhen, in Cina.
Intanto Oculus Rift, il visore di Facebook, sbarca anche in Europa. Farà la sua comparsa a 700 euro circa nei negozi di Francia, Germania e Regno Unito il 20 settembre. Ma l’Italia per ora resta fuori.