Doveva essere il sistema operativo della svolta, quello che avrebbe lanciato Microsoft nella nuova arena dei tablet grazie a una rinnovata user experience. Windows 8 in effetti ha già superato la soglia dei 100 milioni di licenze vendute in soli 6 mesi, ma porta con sé alcuni difetti che lo rendono difficile da usare e che hanno sollevato le proteste degli utenti. Tanto che, annuncia il Financial Times, l’azienda si appresta a una totale “inversione a U” del sistema operativo: con il prossimo aggiornamento verranno cambiati “aspetti chiave”, annuncia il capo marketing and finance Tami Reller. Si tratta, spiega il giornale finanziario, di un’ammissione di fallimento paragonabile solo a quella della “new” Coca Cola di 30 anni fa.
Non a caso oggi il fondatore Bill Gates rilancia con un affondo su iPad: i suoi utenti, dice Gates, sono ”frustrati perché non esiste tastiera e Office: non possono scrivere e creare documenti”. Secondo Gates – intervistato dal programma della rete Usa Cnbc ‘Squawk Box’ – la risposta alle esigenze dei consumatori sono i tablet prodotti da Microsoft, di cui a breve potrebbe arrivare anche una versione ‘mini’ in scia di Apple, Google, Amazon e Samsung.
In realtà proprio l’integrazione tra desktop pc e tablet, cuore del progetto di Redmond, ha destato le maggiori perplessità fra utenti corporate e consumer, che hanno sperimentato una modalità radicalmente nuova di usare il computer, basata su un’interfaccia touch che nasconde la familiare schermata di lancio. E’ scomparso anche il tasto Start che appariva in basso a sinistra sul desktop, per molti ancora l’unico modo di alle funzioni di un pc.
La possibilità che l’interfaccia di Windows 8 avrebbe fatto rimpiangere quella storica era del resto stata paventata anche da Tim Cook, Ceo di Apple, che aveva definito il sistema operativo “un incrocio fra un tostapane e un frigorifero”.
Dove ha sbagliato l’azienda di Bill Gates? Tami Reller, responsabile marketing del gruppo, non ha rivelato i dettagli sui cambiamenti che saranno apportati, ma ha ammesso che non si è dedicata sufficiente attenzione alla formazione e all’assistenza agli utenti nel passaggio al nuovo sistema operativo.