IL TAKEOVER

Microsoft-Linkedin, la Ue chiama a raccolta i competitor

La Commissione europea invia un questionario alle aziende del settore per capire se l’accordo possa limitare la concorrenza. Nei giorni scorsi la denuncia di Salesforce: “Problemi anche per la privacy”

Pubblicato il 24 Ott 2016

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Un questionario inviato ai concorrenti di Microsoft e Linkedin, per avere dati aggiuntivi nella valutazione del merger tra le due società e delle possibili conseguenze nel campo della concorrenza se l’operazione dovesse andare a buon fine. A inviarlo è stata, secondo quanto anticipato dal Wall Street Journal, l’autorità antitrust della Commissione europea, impegnata a dare la propria valutazione dell’intesa. Il questionario nasce con l’obiettivo, secondo il quotidiano statunitense, di accertare se la stessa quantità di dati che deriverebbe dalla fusione delle due società possa essere reperita sul mercato anche da altre fonti, e se l’eventuale concentrazione di informazioni che si verrebbe a creare possa creare limite per la concorrenza.

Nel questionario la commissione chiede alle società rivali quanto sia difficile sfidare LinkedIn e se i dati usati sul social network possano o non possano essere replicati, e arriva fino a chiedere informazioni sull’intelligenza artificiale e su quanto sia divenuta importante nel mondo business.

L’ultima società a schierarsi contro la fusione era stata Salesforce, gigante del cloud di cui si era parlato anche come possibile pretendente all’acquisto di Twitter, e rispetto alla quale erano anche circolate voci che la vedevano interessata a Linkedin. Secondo quanto la compagnia ha già evidenziato all’Antitrust europeo, infatti, l’offerta di Microsoft su Linkedin – da 26,2 miliardi di dollari – potrebbe portare a uno scenario di concorrenza scorretta, con Microsoft che otterrebbe il controllo sui dati di oltre 450 milioni di professionisti, senza doverli condividere con i suoi concorrenti sul mercato. Ma al di là della questione antitrust, Salsforce si spinge anche a ipotizzare problemi legati alle norme sulla privacy.

L’annuncio della volontà di effettuare il takeover su Linkedin era stato da Microsoft a giugno, quando l’accordo aveva già ricevuto il via libera in diversi paesi, compresi gli Stati Uniti. In quell’occasione Microsoft per prima lanciò contro Salesforce l’accusa di essere un player troppo dominante sul mercato dei software customer relationship management (Crm), area in cui Microsoft potrebbe recuperare terreno proprio grazie all’acquisizione di LinkedIn.

“L’acquisizione proposta da Microsoft a Linkedin minaccia il futuro dell’innovazione e della competizione – afferma Burke Norton, avvocato di Salesforce – Intendiamo lavorare a stretto contatto con i regolatori, i legislatori e altri stakeholders per perorare la causa secondo cui il mergere è anticompetitivo”.

L’obiettivo di Microsoft è quello di rilanciare il social network che negli ultimi mesi ha deluso investitori e mercati a causa della concorrenza e di un mercato del lavoro in ripresa che si rivolge anche ai canali più tradizionale. LinkedIn – nonostante i suoi 400milioni di utenti – ha mostrato i primi segnali di debolezza: l’ultimo trimestre del 2015 si è chiuso con un rosso pari a 8,4 milioni di dollari (2,9 milioni gli utili nello stesso periodo dello scorso anno). A pesare erano state le voci straordinarie perché i ricavi erano saliti del 34% a 862 milioni di dollari, oltre le stime per 857 milioni, e nell’intero 2015 a 2,991 miliardi. Il 2016, tuttavia, è iniziato meglio: nei primi tre mesi i ricavi complessivi sono aumentati del 35% a 861 milioni di dollari.

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