ANTITRUST UE

Microsoft, maximulta da 561 milioni

L’Antitrust Ue condanna Redmond per la mancata apertura a browser concorrenti. L’azienda ammette le colpe e annuncia: “Eviteremo errori in futuro”

Pubblicato il 06 Mar 2013

L’Antitrust Ue ha comminato una maximulta da 561 milioni di euro ai danni di Microsoft, rea di non aver rispettato gli impegni vincolanti presi con Bruxelles per consentire agli utenti di Windows di scegliere browser di navigazione alternativi a Explorer, il browser del sistema operativo Windows 7 predefinito sul pc di più di 15 milioni di utenti europei. L’Unione Europea ha spiegato di aver deciso di imporre una multa senza precedenti alla Microsoft perché il colosso del software e’ stato il primo a rompere un accordo di compromesso liberamente sottoscritto.

“Il mancato rispetto” degli impegni legalmente vincolanti, ha sottolineato il commissario alla Concorrenza Joaquin Almunia, “è una violazione molto seria, che deve essere sanzionata di conseguenza”.

Dal canto suo, Microsoft ha riconosciuto la sua “piena responsabilità” dopo che la Commissione europea ha inflitto alla compagnia una multa da 561 milioni di euro per non aver rispettato le norme che regolano la concorrenza. Microsoft, che non ha adempiuto agli obblighi previsti per la scelta del browser, ha promesso “di evitare che questo errore, o altri simili, si ripetano in futuro”.

L’indagine della Commissioe Ue sulla mancanza di concorrenza sul fronte browser da parte di Redmond, aperta nel 2009, è giunta al bivio lo scorso mese di ottobre, quando il commissario Ue alla Concorrenza Joaquin Almunia ha dato l’ultimatum a Redmond: “Ascolteremo attentamente la reazione di Microsoft alle nostre obiezioni e, se queste saranno confermate, valuteremo quale sarà la multa adeguata”. Le soluzioni consensuali tra Bruxelles e le società, che evitano lunghi procedimenti e multe, ha però avvertito Almunia, “funzionano solo se queste rispettano gli impegni presi”. Negli ultimi mesi Microsoft non è stata in grado di raggiungere un accordo con Bruxelles.

Microsoft dal canto suo ha dichiarato di essersi mobilitata subito, per affrontare la questione del browser web, assicurando che un evento simile non accadrà più. 

”Appena ce ne siamo resi conto, ci siamo mobilitati subito per affrontare questo problema – ha chiarito Redmond in una nota – Sebbene ciò sia stato il risultato di un errore tecnico, ci prendiamo, comunque, la responsabilità di quanto è accaduto”.

“Ci scusiamo profondamente per questo errore e continueremo a collaborare appieno con la Commissione europea”, conclude Microsoft.

Microsoft si era impegnata nel dicembre 2009 a fornire agli utenti dei suoi computer una schermata di scelta per il browser di navigazione su internet, che prima era impostato in modo predefinito a vantaggio di Internet Explorer.

Con l’introduzione di Windows 7 Service Pack 1 nel febbraio 2011, però, la possibilità di scelta è scomparsa, a differenza di quanto dichiarato nei rapporti annuali che il gigante informatico era obbligato a presentare a Bruxelles. Nella sua lettera di obiezioni, la Commissione Ue sottolinea come “da febbraio 2011 a luglio 2012, milioni di utenti Windows” non hanno avuto il ballot screen.

Un fatto, questo, sottolinea l’Antistrust Ue,”riconosciuto” dalla stessa Microsoft, che a luglio aveva presentato le sue “scuse” e si era difesa sostenendo si fosse trattato di un “errore tecnico”.

Già allora Almunia aveva avvertito che se le accuse fossero state confermate ci sarebbero state “serie conseguenze per Microsoft”, con “sanzioni” pecuniarie che possono raggiungere anche il 10% del fatturato annuo.

E’ la prima volta che gli impegni vincolanti in materia di Antitrust presi con l’Ue non sono stati rispettati. Risale al 2004, quando il commissario alla concorrenza era Mario Monti, la prima multa dell’Ue a Microsoft, da 497 milioni di euro.

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