Microsoft rende disponibili 20.000 stringhe di codice Linux alla
comunità Linux kernel. Il codice, che include tre driver di
periferica Linux, è disponibile alla comunità Linux e a clienti
similari e consente la virtualizzazione su Microsoft Hyper-V Server
2008 di qualsiasi versione del sistema operativo Linux. Ad
annunciarlo Sam Ramji, Senior Director della Platform Strategy di
Microsoft in occasione della manifestazione “Reilly Open Source
Convention”, durante la quale Ramji ha illustrato i diversi
traguardi raggiunti da Microsoft nell’ampliare il contributo reso
al mondo open source.
Oltre alle stringhe di codice Linux, Microsoft ha anche
sottolineato il suo costante investimento per l’ottimizzazione di
PHP su Windows Server e al database Microsoft SQL Server. Questi
annunci confermano l’impegno di Microsoft nel garantire
l’interoperabilità tra le proprie tecnologie e la tecnologia
open source per offrire ai clienti libertà di scelta delle
tecnologie da utilizzare in maniera interoperabile.
Oltre a questi tre traguardi nella partnership Microsoft e open
source, Giovedì 23 luglio alle ore 9.30 il Corporate Vice
Presidente della Divisione External Research di Microsoft Research,
Tony Hey, si rivolgerà al pubblico OSCON per illustrare
l’impegno di Microsoft verso accesso e strumenti open e verso
l’interoperabilità nell’eterogeneo mondo della ricerca. Hey
evidenzierà gli strumenti progettati per aiutare gli scienziati a
trattare, gestire e analizzare gli enormi quantitativi di dati che
oggi possono raccogliere e accelerare così la scoperta
scientifica.
Alcuni leader del settore della comunità open source hanno
espresso il proprio parere positivo su questo sviluppo. Per Greg
Kroah-Hartman, Novell Fellow nonché contributore chiave del Linux
Driver Project e della comunità Linux kernel “il contributo di
Microsoft è una buona cosa per Linux. Sono lieto di constatare –
ha dichiarato – che Microsoft sta lavorando per migliorare il
rapporto con la comunità Linux. Credo si tratti di ottime notizie
per gli utenti e per le aziende che desiderano una migliore
interoperabilità tra Windows e Linux”.