Il via libera alla commercializzazione dei nuovi smartphone di Microsoft negli Stati Uniti dipende anche da una sentenza che emetterà la corte federale di Wilmington, nel Delaware. Ieri infatti Redmond ha denunciato InterDigital (che per l’appunto ha sede a Wilmington) alle autorità degli Stati Uniti per pratiche scorrette sulla concessione di licenze tecnologiche. InterDigital detiene una serie di brevetti fondamentali per il funzionamento dei nuovi dispositivi. Brevetti che, stando a una prima valutazione emessa ad aprile dalla U.S. International Trade Commission (ITC), sono stati violati da Microsoft, causando il temporaneo blocco all’importazione degli handset. Si parla nello specifico di due soluzioni atte a controllare la potenza del telefono per ridurre l’interferenza del segnale.
Microsoft non ci sta, e imputa a InterDigital una condotta abusiva nei confronti di una tecnologia essenziale per la produzione di smartphone e che violerebbe dunque le leggi federali sui monopoli. Secondo i legali di Redmond, InterDigital avrebbe promesso in maniera mendace determinate condizioni per la licenza sui brevetti, che sarebbero stati recepiti in questo modo come standard del settore, salvo poi ritrattare la propria parola e imporre cifre esorbitanti sui diritti. “In questo modo InterDigital tradisce i propri impegni e danneggia consumatori e concorrenza”, ha dichiarato un portavoce di Microsoft parlando con l’agenzia Reuters.
Se, come sostiene il gruppo guidato da Satya Nadella, i brevetti riguardano soluzioni adottabili in larga scala dall’industry, in effetti i detentori dei diritti, in base alla normativa antitrust, dovrebbero concederne l’uso ai vari player del mercato a condizioni ragionevoli e in maniera trasparente. Invece, secondo Microsoft, InterDigital non solo non starebbe ottemperando alle regole scritte e non scritte del fairplay, ma starebbe anche facendo leva sulla sua posizione dominante, sfruttando la minaccia del blocco alle importazioni dei telefoni per imporre senza ulteriori margini di contrattazione il prezzo della propria tecnologia. Per questo, sempre secondo Redmond, la corte dovrebbe triplicare le eventuali sanzioni da comminare e addirittura imporre a InterDigital lo stop alla gestione dei diritti che accampa sui brevetti.
D’altra parte – e questo è invece il parere del giudice della ITC – Microsoft si sarebbe appropriata di soluzioni riconducibili ai brevetti di InterDigital senza corrispondere alla società il dovuto, con l’aggravante di non aver dimostrato sufficiente impegno nelle fasi di negoziazione. A prescindere dall’andamento della causa aperta ieri, il giudizio finale dell’International Trade Commission sul blocco degli smartphone è atteso per la fine del mese, ma qualunque sarà l’esito difficilmente porrà termine ai contrasti tra Microsoft e InterDigital.