Nel secondo trimestre Microsoft accusa la crisi del mercato dei pc e non batte le stime degli analisti, registrando ricavi per 19,9 miliardi di dollari, in aumento del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma inferiori alle attese per 20,73 miliardi. A penalizzare l’azienda di Redmond è stato anche un taglio ai prezzi dei tablet Surface RT, rimasto largamente invenduto, che ha pesato sui conti del gruppo con oneri straordinari per 900 milioni di dollari.
Microsoft nel trimestre che si è chiuso il 30 giugno ha messo a segno utili per 4,97 miliardi di dollari contro perdite da 492 milioni di dollari nello stesso periodo dell’anno scorso. Sulla debole performance del titolo, che ha perso fino al 7% dopo l’annuncio dei conti, pesa anche il rallentamento del mercato dei personal computer.
Le buone notizie per la casa di Redmond arrivano invece dal settore della fornitura alle imprese, che ha fatto registrare un balzo delle vendite del 14% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, raggiungendo quota 7,2 miliardi di dollari. Il risultato negativo segue l’annuncio, arrivato la settimana scorsa, di un piano di ristrutturazione voluto dall’amministratore delegato Steve Ballmer che prevede di puntare tutto sui servizi e i dispositivi mobili.
L’obiettivo è spostare il focus dal software al mondo di device e servizi, rendendo la struttura più orizzontale e meno a compartimenti stagni e rimuovendo le barriere organizzative che finora hanno rallentato l’azienda nelle risposte alle rivoluzioni messe in campo da Apple e Google.