L’utilizzo dei dati personali da parte di Microsoft è finito sotto la lente di Article 29, l’agenzia dell’Unione Europe che rappresenta i Garanti alla Privacy dei 27 stati membri dell’Ue. Microsoft ha introdotto a ottobre una nuovo contratto per l’uso dei suoi servizi, che riguarda le modalità di utilizzo dei dati personali raccolti tramite diversi servizi come Bing, Windows Live e Hotmail.
Ora Bruxelles ha avviato un’indagine per verificare che non ci siano violazioni della normativa europea sulla protezione dei dati personali da parte di Remond. Lo scrive il Financial Times, citando fonti di Bruxelles, secondo cui Article 29 il 17 dicembre ha inviato una lettera a Redmond chiedendo chiarimenti sulla nuova policy sul trattamento dei dati personali da parte di Microsoft, che riguarda tutti i cittadini degli stati membri dell’Ue.
Secondo Bloomberg, l’obiettivo dell’indagine Ue è verificare che i dati personali raccolti da Microsoft non siano sfruttati in chiave pubblicitaria senza il consenso preventivo degli utenti, come prevede la normativa Ue in materia di privacy.
Microsoft ha replicato dicendo che la sua policy sul trattamento della privacy non è cambiata, e che non intende modificare gli accordi in vigore. Tuttavia, Redmond fa sapere che non ha problemi nel rispondere a qualsiasi quesito proveniente dall’Ue.
In precedenza, Article 29 ha chiesto formalmente a Google di modificare i termini di utilizzo dei dati personali sulle sue molteplici piattaforme, che mettevano a rischio la privacy degli utenti. Secondo il Financial Times, Google ha fatto pressione su Article 29 perché misure analoghe fossero richieste anche a Microsoft.