È forse una barriera psicologica, ma sicuramente superarla è un grande risultato. E c’era aria di rally ieri alla Borsa di New York quando sono arrivati i risultati della trimestrale di Microsoft, largamente sopra le attese, e si è capito che il titolo avrebbe potuto fare un guizzo e superare la capitalizzazione di mercato più alta di sempre, i mille miliardi di dollari che finora solo Apple e Amazon sono riusciti a toccare.
Detto fatto, bisognava che il valore per azione arrivasse a 130,51 dollari e invece il titolo ha raggiunto quota 131,37 dollari. Risultato sopra le aspettative anche su questo fronte.
Con quel 5,1% in tasca il traguardo dei mille miliardi è stato sfondato anche se poi un rimbalzo tecnico ha fatto scendere il titolo a valori inferiori. Ma la sogli psicologica è stata comunque superata, a riconoscimento della strategia di Satya Nadella e del fatto che Apple là davanti non è per niente lontana. Anzi, a tratti ha una capitalizzazione di mercato inferiore.
I risultati che hanno dato il colpo di frusta e scatenato il rally sono stati quelli di una buona trimestrale: guadagni diluiti per azione a 1,14 dollari, anziché il dollaro “tondo” previsto da Refinitiv. E la crescita di fatturato è stata del 14%, portando il totale a 30,6 miliardi, superiore come detti alla previsione media di 29,84 miliardi di dollari.
Quest’anno sia Microsoft che Facebook hanno fatto partire a razzo il mercato per quanto riguarda le reazioni ai dati delle loro trimestrali, costantemente superiori alle aspettative. Facebook ha visto le sue azioni salire del 6% dopo aver annunciato i suoi risultati, mentre la prossima settimana sarà la volta di Alphabet (la casa madre di Google) e di Apple. Anche qui, le aspettative sono abbastanza elevate e il Nasdaq dà segni di movimenti nervosi e repentini. Mercoledì è stato toccato il record intergionarliero di sempre.
A pagare molto sono soprattutto le aziende che hanno scommesso sul cloud pubblico: adesso che le grandi aziende stanno portando avanti il loro viaggio per la digitalizzazione e si liberano delle sale piene di computer per i servizi server e storage, a guadagnarci sono le offerte come quelle di Azure, il cloud di Microsoft. I margini lordi (la percentuale di utili rimasti dopo aver scontato i costi dei beni venduti) sono del 66,7%, in crescita dal 65,4% dell’anno scorso. Il reddito netto è di 8,8 miliardi di dollari per Microsoft, in crescita del 19%.
Soprattutto, è il fatturato di Azure ad essere cresciuto del 73%, mentre tutta la fetta dei servizi cloud – che include Azure e altre attività – è cresciuta del 41% arrivando a quota 9,6 miliardi di dollari di fatturato. Nonostante Azure sia ancora piccolo rispetto al concorrente servizio Aws di Amazon, secondo gli analisti la crescita di Azure è più rapida oggi di quanto non lo fosse quella di Aws quando aveva la dimensione che oggi ha Azure.
Mentre gli analisti stanno sistematicamente consigliando di acquistare l’azione, soprattutto per via della crescita del comparto cloud, Microsoft ha dichiarato che il fatturato della prossima trimestrale sarà compreso fra i 32,2 e i 32,9 miliardi di dollari. Il consenso tra gli analisti, secondo la media di Refinitiv, è per 32,6 miliardi di dollari.
Microsoft comunque non gioca solo la partita del cloud. L’azienda di Redmond infatti ritiene che anche le applicazioni tradizionali come Word ed Excel stiano beneficiando dell’offerta basata su cloud di Office 365. Le vendite della suite sono infatti aumentate del 30%. E LinkedIn, il social media professionale comprato nel 2016 per 26 miliardi di dollari, cresce sempre più veloce del resto di Microsoft, con un salto in avanti questo trimestre del 27%.