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Milanesi (Gartner): “Device e app, siamo alla rottura”

L’analista di Gartner al Corriere delle Comunicazioni: “Spostamento di focus dal device all’ecosistema. Gli oggetti tecnologici non sono più fini a se stessi”

Pubblicato il 15 Gen 2013

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“Siamo di fronte alla definitiva rottura tra prodotto e applicazioni. Gli oggetti tecnologici assumono rilevanza non per se stessi, ma per l’ecosistema di cui fanno parte”. Ne è convinta Carolina Milanesi, analista di Gartner per i consumer devices, secondo cui l’edizione 2013 del Ces di Las Vegas, la più grande fiera mondiale dell’hi-tech ha rappresentato la cartina di tornasole del fenomeno in atto.

Al Ces è andata in scena una competizione tra ecosistemi “che hanno al cuore iOS di Apple oppure Android di Google, e attorno ai quali ruotano nuovi, dispositivi di comunicazione, tablet, il frigorifero, fino alla casa intelligente”, precisa Milanesi. Ad avvantaggiarsi di questa evoluzione ci sono i fornitori completi, “come Samsung, che produce componenti diversissi della consumer electronics – continua Milanesi -, ma anche società più specializzate, che hanno presentato integrazioni sotto forma, per esempio, di app per usare lo smartphone come tecomando del Tv”.

La piattaforma Windows Phone di Microsoft, che con l’aiuto di Nokia aspira a diventare ecosistema, ha raccolto interesse, “ma è chiaro che Microsoft ha ancora molto lavoro da fare per attirare sviluppatori e produttori di accessori intelligenti”.

Un trend significativo è sviluppo dei sensori, ossia rilevatori intelligenti capaci di darci maggiore controllo sulla realtà che ci circonda: la casa, l’auto o anche il nostro corpo. Al Ces sono stati presentati oggetti che aiutano a capire se facciamo fitness nel modo più corretto o se qualcosa che non va nei ritmi del sonno. Altri sviluppi riguardano l’uso della voce e mezzi non tradizionali per interagire con l’elettronica. A cominciare da quando si è alla guida dell’auto: per programmare il navigatore, leggere le valutazioni dei ristoranti o i risultati delle partite di calcio. Mercedes ha mostrato queste capacità, mentre Lexus ha puntato su un sistema di guida automatizzato.

Secondo Milanesi molte delle applicazioni mostrate quest’anno avevano però sapore prototipale, in ogni caso incomplete per il consumatore finale. “Lo sviluppo di accessori e sensori non è stata accompagnata dall’offerta di servizi efficaci sul fronte della connettività da parte di operatori fissi e mobili – lamenta Milanesi -. Questo vale anche per la televisione in ultra alta definizione (UHD) “4k”, che nasce praticamente senza contenuti”. E’ interessante il fatto che l’UHD televisivo sembra aver eclissato l’interesse dei costruttori per il 3D. La terza dimensione appare invece sul fronte delle stampanti di oggetti, sorprendenti, ma ancora in forma di prototipi. Anche i tablet, usati dappertutto nell’evento, non sono stati protagonisti di annunci rilevanti, se si escludono presentazioni di modelli ibridi, usabili come Pc o come tv. Appare significativa la “crescita” delle dimensioni di schermo degli smartphone presentati all’evento, che provano a conciliare la maneggevolezza del telefono con funzioni multimediali tipicamente del tablet.

All’evento della consumer electronics, il made in Italy, come era prevedibile, non ha avuto grandi occasioni di visibilità. Eccezioni che confermano la regola, le presenze di I’m Watch di Milano e Maikii di Treviso, rispettivamente con un innovativo dispositivo smart watch e chiavette Usb. Gli italiani hanno partecipato all’evento più come visitatori che come espositori. “Ho visto molte persone interessate a comprendere ciò che sta succedendo nel settore – precisa Milanesi -. Benché in Italia non si producano più pc o telefonini, il Ces ha offerto molti spunti interessanti per chi progetta e produce elettrodomestici, operatori di servizi telco o del mercato automobilistico”.

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