Criptomining è situata al piano -3 di un edificio a pochi passi dal Duomo di Milano. Ed è destinata a diventare una delle più importanti “fabbriche” di Bitcoin nel nostro Paese. La startup che la gestisce opera da febbraio con 12 macchine attive 24 ore su 24, destinate però a regime a diventare 250. Il processo produttivo per il Mining mette al centro del processo produttivo l’innovazione tecnologica, si legge in una nota di Criptomining.onine. “Grazie a sinergie e importanti accordi commerciali possiamo ritenere marginale il costo dell’energia elettrica, quindi concentrarci sulla produzione delle macchine. CriptoMining attualmente non vende le macchine, lo faremo in futuro, ma lei stessa fa mining. Abbiamo al momento 12 macchine dedicate all’attività – spiega Elio Viola, socio fondatore – e ognuna è in grado di generare circa 0,0014 Bitcoin al giorno. Potrebbe essere poco, ma numerosi sono i progetti che stanno nascendo sulla blockchain e che avranno bisogno delle nostre macchine. Molto dipende anche dal valore del Bitcoin, lo scorso dicembre, quando superò quota 19 mila dollari, qualcuno è arrivato addirittura a pronosticare valori vicini al milione di euro”.
“Siamo orgogliosi – sottolinea Viola – di essere a Milano, il cuore finanziario d’Italia. Andare all’estero poteva essere una scelta, “facile”, ma qui abbiamo trovato le sinergie giuste che servono. La struttura che ci ospita mette a disposizione tutto quello che serve: spazi, sorveglianza h24 e basse temperature per mantenere stabili i sistemi. Nella sala di 60 metri quadri possiamo ospitare a regime circa 250 macchine, nostro obiettivo di realizzazione. Come in ogni rivoluzione tecnologica, a grandissimi rischi corrispondono grandissime opportunità. Ma qui ci crediamo davvero, infatti abbiamo investito personalmente, non solo denaro ma anche know-how, tempo e notevoli sacrifici”.
“I nostri prossimi passi? Aspiriamo ad essere il progetto industriale più grande d’Italia e ci stiamo muovendo su diversi fronti – afferma Matteo Moretti, co-fondatore di CriptoMining – Ci hanno valutato 1,5 milioni di euro e stiamo dialogando, da un lato per il possibile ingresso di grossi investitori già attivi sulle Cryptovalute, dall’altro l’intenzione di avvicinarci all’equity crowdfunding per far partecipare chi fosse interessato al nostro progetto in modo attivo. Ci piacerebbe rendere ‘social’ il mining di criptovalute. Forti delle nostre esperienze siamo convinti di poter diventare una realtà che crea valore e lavoro”.