IL PROGETTO

Milano battezza il fascicolo digitale, Madia: “Esempio per tutta la PA”

I cittadini potranno accedere alla “cartella virtuale” per consultare i pagamenti e i certificati online. Accesso anche via Spid e integrazione con PagoPA. Il ministro: “Governo al fianco delle amministrazioni che vogliono innovare”. L’assessore Cocco: “Battaglia feroce contro la carta”

Pubblicato il 10 Apr 2017

F.Me

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Milano battezza il fascicolo digitale del cittadino. Una cartella virtuale dove l’utente in tutta sicurezza potrà consultare la propria posizione nei confronti della PA. Per usufruire del nuovo servizio è sufficiente accedere al portale istituzionale del Comune di Milano registrandosi con autenticazione forte e, per la prima volta, anche attraverso Spid. Già in questa prima fase di rilascio sono presenti numerosi servizi: si possono consultare le informazioni anagrafiche dell’intero nucleo famigliare, le iscrizioni ai servizi scolastici, è possibile controllare pagamenti e scadenze per le imposte comunali e per eventuali multe, prendere appuntamento per accedere agli uffici comunali, richiedere e stampare autonomamente un certificato anagrafico con valore legale.

Il Fascicolo del cittadino è “mobile first”, perché tutte le informazioni digitalizzate sono accessibili anche da dispositivi mobili; è trasparente, perché rende disponibili al cittadino i dati relativi ai suoi processi amministrativi; è semplice, perché è possibile consultare con un clic in modo immediato, completo e omogeneo tutti i dati archiviati in un unico luogo. Inoltre è sicuro, perché per potervi accedere richiede un profilo di autenticazione forte oppure l’autenticazione Spid. Le funzionalità di pagamento saranno garantite grazie all’integrazione con il nodo dei pagamenti nazionale denominato PagoPA, sia online – via mobile e web – sia offline attraverso i punti fisici convenzionati sul territorio. PagoPA consente al cittadino di pagare in sicurezza e semplicità. L’integrazione sarà attiva a partire dall’estate del 2017. PagoPA e Spid sono due delle cosiddette “piattaforme abilitanti” progettate da AgID con il supporto del Team per la Trasformazione Digitale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Fascicolo del cittadino sarà completo di tutti i servizi entro dicembre 2017.

Secondo il ministro alla PA e Semplificazione, Marianna Madia, la città di Milano “con il suo lavoro di avanguardia” nel campo della digitalizzazione della pubblica amministrazione. “Milano può rappresentare un modello anche per le altre amministrazioni – ha aggiunto il ministro intervenendo all’evento “Milano digitale” – perché l’Italia possa fare sempre più passi nel campo della digitalizzazione della pubblica amministrazione, per più diritti per i cittadini”. Il ministro ha poi sottolineato che la digitalizzazione “è un processo lungo, che va attuato, monitorato, modificato se si devono migliorare alcune cose” e l’obiettivo è semplice: “Il cittadino all’ufficio pubblico ci deve andare il meno possibile”. Il governo sta lavorando “con le amministrazioni per dare sempre più sevizi digitali e di qualità, e perché ci sia un unico sistema attraverso cui il cittadino può ricevere tutti i servizi”, della pubblica amministrazione.

“Milano vuole essere un rompighiaccio nell’innovazione tecnologica del nostro Paese. Milano, nel suo sistema, ha la forza per candidarsi a essere al centro di tutti i momenti di innovazione – ha detto il sindaco Giuseppe Sala – Il nostro sforzo deve essere quello di lavorare su tutti i fronti, unito alla nostra capacità lavorare con costanza, senza lasciarne indietro nessuno. Il mondo digitale puo’ essere il minimo comun denominatore della nostra azione. Il mantra di una Milano competitiva e solidale”.

“Siamo ancora sommersi dalla carta ma stiamo facendo una battaglia feroce per digitalizzare i documenti della pubblica amministrazione e per creare, anche il digitale nativo, perché i documenti possano nascere digitali – ha detto l’assessore alla alla Trasformazione digitale e Servizi civici del Comune di Milano Roberta Cocco – Semplificazione e concretezza sono le parole chiave di questo piano perché “i servizi e le informazioni siano accessibili a tutti, in un’ottica di “condivisione dei dati”.

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