Mirtillo: “Scommettere sull’Ict per vincere sui mercati globali”

Trasformare l’Ict in leva per lo sviluppo. Nella nostra inchiesta abbiamo chiesto a 16 manager quali sono le priorità che il governo Monti dovrebbe portare avanti. La parola al presidente e general manager Regione mediterranea di Ericsson

Pubblicato il 15 Dic 2011

In una società dove l’integrazione tra IT e le Tlc diventa una
leva fondamentale per lo sviluppo del Paese, investire in Ict è
prioritario per dare un impulso concreto all’innovazione di
processi, servizi e organizzazioni e consentire all’Italia di
avere un ruolo da protagonista nello scenario internazionale e
competere e vincere nei mercati globali. In una società connessa,
dove persone, cose e servizi sono collegati in rete, l’Ict è
sinonimo di crescita e rilancio della competitività. È quanto
emerge anche dai due report “Ericsson City Index”, in cui 25
città vengono esaminate sulla base di come e quanto siano riuscite
a trasformare gli investimenti in Ict in sviluppo sociale,
economico, ambientale.

È ampiamente dimostrato che la diffusione della banda larga e la
sua velocità hanno un impatto diretto sulla crescita del Pil,
perché consentono a tutti i settori produttivi di beneficiare di
una maggiore semplificazione, automazione e digitalizzazione dei
processi e degli scambi, favorendo così un significativo aumento
della produttività, una riduzione della spesa pubblica e un
miglioramento nell’accesso a servizi primari come istruzione e
sanità e servizi pubblici in genere.

Studi Ericsson mostrano come a ogni incremento del 10% del tasso di
penetrazione della banda larga corrisponda un aumento del Pil
dell’1% e come un raddoppio della velocità di connessione a
banda larga nei 33 paesi Ocse possa produrre un ulteriore aumento
del Pil dello 0,3%.
In Italia, dove le tecnologie e le eccellenze per la “Networked
Society” ci sono già tutte e questo processo di innovazione è
in già atto, per superare l’attuale delicata congiuntura
economica e continuare a creare valore per la società e
l’economia italiana, occorre accelerare ed agire in maniera
efficiente.

Il Governo ha dato segnali incoraggianti a sostegno di questa nuova
fase di sviluppo, ponendo il digitale e lo sviluppo del broadband
tra gli elementi chiave per rilanciare il Paese. Questi importanti
segnali vanno tradotti subito in azione concrete e con un
coinvolgimento sinergico di tutti gli attori coinvolti, il Governo,
le amministrazioni pubbliche, l’Authority, gli operatori, le
imprese e i cittadini. L’obiettivo deve essere quello di
“Strategia Paese” efficace che, sulla base di uno sforzo comune
e di una condivisione d’intenti, e prendendo come riferimento
l’Agenda Digitale Europea 2020, metta in moto l’innovazione e
lo sviluppo di progetti e iniziative in maniera efficace, mirata e
senza dispersione di valore. Strategia che deve puntare in primo
luogo allo sviluppo delle infrastrutture e dei servizi digitali,
favorendo la diffusione della banda larga nel Paese; e passando
attraverso la condivisione di pratiche e competenze eccellenti tra
i vari settori produttivi e le diverse città; e ancora alla
valorizzazione dei talenti nelle Università e nel mondo del
lavoro: le imprese e le istituzioni che sapranno ascoltare e
interpretare le esigenze e le idee dei giovani talenti italiani e
che continueranno a investire nella Ricerca&Sviluppo potranno
guardare con fiducia al futuro.

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