Missione impatto zero per Ericsson

Smart grid, videoconferenza e infrastrutture low carbon i pilastri della strategia green. Il Ceo Vestberg: “L’Ict il motore dell’ecosostenibilità”

Pubblicato il 27 Apr 2011

Ericsson scende in campo per lo sviluppo sostenibile. Nel suo
annuale report sulla Sustainability e la Corporate Responsibility
(Crs), l'azienda mette in luce il suo impegno per offrire al
mercato soluzioni sempre più innovative che aiutino gli individui
e la società a rendere il mondo più sostenibile.

“L’Ict è un catalizzatore per lo sviluppo sostenibile – spiega
Hans Vestberg, presidente e Ceo di Ericsson – e siamo solo
all’inizio di questa nuova fase in cui possiamo sfruttare tutte
le possibilità che la Networked Society ci offre”.
Tre pilastri su cui si basano le iniziative Ericsson in ambito Csr,
evidenziati nel report annuale: low carbon economy, riduzione
dell’impatto ambientale delle reti e comunicazione per tutti.
Per promuovere la diffusione di una low-carbon economy, Ericsson si
impegna costantemente a fornire soluzioni che favoriscano la
riduzione delle emissioni, come la sostituzione dei viaggi di
lavoro con l’uso di strumenti quali le video conferenze e
l’adozione di smart grids per un consumo energetico più
sostenibile.

L’obiettivo del progetto per il Royal Seaport di Stoccolma, per
esempio, è quello di ridurre le emissioni di CO2 a 1,5 tonnellate
per abitante entro il 2020, contro la media nazionale attuale di
5,6 tonnellate in Svezia e la media di 19,7 tonnellate negli Stati
Uniti. Secondo Ericsson questo obiettivo potrà essere raggiunto
grazie alla banda larga.

Con l’aumento del traffico dati, il settore Ict ha la necessità
di incrementare l’efficienza energetica delle reti al fine
ridurre le proprie emissioni di CO2. Nonostante ci si aspetti un
aumento del consumo di energia nei prossimi dieci anni legato
principalmente a un considerevole incremento del numero di abbonati
e a una crescita del traffico dati, le ricerche Ericsson dimostrano
che il consumo di energia connesso alle reti non presenta un tasso
di crescita proporzionale all’aumento del volume del traffico. Al
contrario, grazie all’evoluzione della tecnologia e dei prodotti,
come ad esempio l’aumento della velocità di trasmissione delle
reti 3G/Wcdma, si è verificata una riduzione della quantità di
energia necessaria a produrre un certo volume di traffico. In
Svezia, per esempio, si è assistito in 4 anni (2006-2010) a una
riduzione del 90% del consumo di energia per quantitativo di dati
trasmessi (in kWh/GB). Ridurre l’impatto ambientale
dell’azienda e dei propri prodotti è una parte importante delle
iniziative di Csr di Ericsson, in linea con l’obiettivo di tutto
il Gruppo di diminuire del 40% le proprie emissioni entro il 2013.
Tra le soluzioni che Ericsson propone per ottimizzare il consumo di
energia ci sono Ericsson Air (antenna integrated radio unit), in
grado di ridurre i consumi del 42%, e il servizio Neo (Network
Energy Optimization).

Il report illustra inoltre tutte le iniziative di Ericsson per
promuovere la Comunicazione per tutti. Prosegue infatti l’impegno
dell’azienda nel diffondere la tecnologia per raggiungere i
Millennium Development Goals entro il 2015. A questo scopo Hans
Vestberg si è unito alla Broadband Commission for Digital
Development. Tra i progetti si ricordano inoltre Connected To
Learn, iniziativa realizzata in collaborazione con l’Earth
Institute della Columbia University e Millennium Promise volta a
diffondere l’uso del computer nelle scuole africane e la
creazione di un’applicazione mobile insieme a Refugees United,
che consente ai rifugiati di mettersi in contatto e rintracciare i
propri cari attraverso il telefono cellulare.

Nel 2010 inoltre Ericsson Response ha ricevuto un riconoscimento
dai partner per i suoi 10 anni di attività. Dal 2000 infatti i
volontari Ericsson provenienti da tutti i continenti sono formati e
impiegati nelle operazioni di soccorso a seguito di disastri. Lo
scorso anno, ad esempio, 19 volontari sono stati inviati ad Haiti a
supporto delle principali organizzazioni internazionali.
Il report si focalizza anche sul rigore etico dell’azienda,
rafforzato ulteriormente dalla nomina di un Chief compliance
officer con lo scopo di attivare un programma anti-corruzione.

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