Un programma terapeutico basato sull’utilizzo di dispositivi mobili e indossabili dai pazienti resistenti alle cure contro la schizofrenia nella gestione diretta della loro malattia. E’ l’obiettivo di M-Resist, finanziato per 3 anni con 4 milioni di euro dal programma europeo per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020 dell’Ue. Il sistema allo studio aiuterà a prevedere il comportamento dei pazienti e permetterà la creazione di un sistema di allerta, per consentire ai diretti interessati di avere un ruolo attivo nella gestione della propria malattia.
“In Europa – spiegano dalla Commissione Ue – circa 5 milioni di persone soffrano di disordini psicotici, tra i quali la schizofrenia rappresenta la patologia più conosciuta. Circa il 30-50% dei pazienti schizofrenici sono considerati resistenti ai trattamenti. Gli interventi standard su tali pazienti risultano particolarmente complessi e sono inoltre caratterizzati da lunghi periodi di degenza, con conseguente aumento di rischi per la salute e possibilità di insorgenza di altre malattie. Tutto ciò genera quindi un alto grado di sofferenza per il paziente stesso, per i suoi familiari e, a livello sociale, anche un elevato costo a carico del sistema sanitario. Allo stato attuale diventa quindi fondamentale lo sviluppo di nuovi interventi che si affianchino ai trattamenti farmacologici e psicosociali”.
Un contesto in cui le strategie basate sul mobile Health, come m-RESIST (Mobile Therapeutic Attention for Patients with Treatment Resistant Schizophrenia) possono rappresentare un approccio efficace per monitorare meglio i pazienti resistenti ai trattamenti tramite processi terapeutici personalizzati e ottimizzati.
A coordinare il progetto, che coinvolge 12 partner da Spagna, Israele, Finlandia, Belgio, Ungheria e Italia. è Fundació TicSalut (Spagna). Il partner italiano della cordata è Ab.Acus, azienda specializzata nella progettazione e sviluppo di prodotti e servizi tecnologicamente avanzati. In m-Resist, Ab.Acus si occuperà dello sviluppo di soluzioni integrate basate su sensori indossabili per monitorare le variazioni inattese nel comportamento del paziente nella vita quotidiana.
Il programma Horizon 2020, che finanzia il progetto, è il principale strumento di finanziamento europeo che ha come obiettivo il supporto alla ricerca scientifica e tecnologica ottenuta tramite collaborazioni transnazionali di imprese, università, centri di ricerca, ospedali. L’attuale programmazione comunitaria, spiegano dalla Commissione Ue, coprirà i sette anni dal 2014 al 2020 e prevede un totale di 80 miliardi di euro destinati a progetti con una forte valenza scientifica, non solo nel settore della salute, per rafforzare il ruolo dell’Europa nella ricerca.