Mobile payments, la nuova sfida delle banche italiane

Secondo l’ultimo report di Abi Lab, il 57% degli istituti investe il budget dedicato all’It per potenziare la dematerializzazione attraverso Internet e sviluppare soluzioni di pagamento via cellulare

Pubblicato il 22 Mar 2011

Maggiore efficienza e servizi sempre più innovativi a disposizione
dei clienti. È questa la priorità nei programmi d’investimento
in tecnologia delle banche italiane, seguita dal costante
adeguamento alle normative nazionali ed europee e dall’ulteriore
potenziamento dei sistemi di sicurezza. A scattare la fotografia
dell’impegno e delle priorità delle banche italiane sul fronte
degli investimenti Ict è il rapporto annuale sullo “Scenario
delle tecnologie in banca” di Abi Lab, il Consorzio per la
Ricerca e l’Innovazione per la Banca promosso dall’Abi. Lo
studio, condotto su un campione rappresentativo del settore
bancario italiano, verrà presentato giovedì prossimo a Milano
alla prima giornata del Forum Abi Lab.

"La complessa congiuntura economica – ha detto Giovanni
Pirovano, vicepresidente dell’Abi con la delega per
l’innovazione – non ha interrotto il processo d’innovazione
organizzativa e infrastrutturale delle banche, finalizzato ad
aumentare l’efficienza riducendo i costi. In questa prospettiva,
la tecnologia rappresenta una leva indispensabile per
razionalizzare l’attività e i processi interni offrendo, allo
stesso tempo, servizi sempre più avanzati ed efficienti ai
clienti".

Complessivamente le banche italiane hanno investito in Ict circa
5,5 miliardi di euro in un anno (dati al 2009), in calo rispetto
all’anno precedente del 16%, da un lato per gli interventi di
ottimizzazione e riduzione dei costi, dall’altro per il
completamento dell’integrazione dei sistemi informatici, dopo le
fusioni degli anni passati, che tra il 2007 e il 2010 ha comportato
un esborso complessivo pari a un miliardo di euro e che ora sta
generando importanti sinergie di costo.

Stando all’indagine, oltre la metà (57%) dei progetti
d’investimento ritenuti prioritari dalle banche italiane riguarda
i processi interni e le iniziative di sviluppo dei canali di
accesso ai servizi bancari da parte dei clienti. In particolare, le
banche investono nel rinnovamento degli sportelli, con la
diffusione di strumenti self service in filiale, e nel
miglioramento dei servizi online, sfruttando anche le potenzialità
del web 2.0, del mobile banking e dei mobile payment.

Sul fronte della maggiore efficienza dei processi interni, gli
investimenti delle banche sono finalizzati principalmente a rendere
più snelli i processi di erogazione dei servizi, ottimizzando le
risorse interne anche nell’ottica della dematerializzazione, del
miglioramento del back office e del controllo dei costi.

Un altro 21% dei progetti ritenuti prioritari è dedicato alla
compliance, mentre il 10% riguarda le tematiche connesse alla
sicurezza, in particolare quella dei canali remoti, sia lato banca
che lato cliente. Per quanto riguarda gli adeguamenti normativi,
gli investimenti maggiori riguardano l’allineamento ai requisiti
di Basilea, l’implementazione della direttiva europea sui
pagamenti Psd e le attività di business continuity e disaster
recovery. Per il 2011, una quota rilevante degli investimenti sarà
dedicata all’adeguamento dei processi interni ai nuovi requisiti
patrimoniali di Basilea3.

Per quanto riguarda le previsioni di spesa formulate dalle banche
sul budget Ict 2011, dall’indagine Abi Lab emerge una sostanziale
stabilità, con oltre la metà delle banche che non prevede
variazioni rispetto al 2010 e circa un quarto che pensa di
aumentare gli investimenti in tecnologia.

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