Twitter testa l’opzione “modifica tweet”: la piattaforma di microblogging co-fondata nel 2006 da Jack Dorsey ha dichiarato di aver iniziato a testare il pulsante di modifica dei post, dopo mesi di discussioni pubbliche sull’introduzione di questa funzione. La prova di “modifica tweet” inizierà con i dipendenti del social, quindi verrà estesa alla popolazione di abbonamenti Twitter Blue. Gli utenti di Twitter Blue, l’offerta di abbonamento ora disponibile negli Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda, riceveranno quindi “un accesso anticipato alle funzionalità e ci aiutano a testarle prima che arrivino su Twitter”, ha affermato la società sul proprio blog.
Twitter, alla fine, senza aver specificato quando, prevede di dare a tutti la possibilità di modificare i propri tweet. “Il test sarà inizialmente localizzato in un singolo paese e si espanderà man mano che osserviamo come le persone utilizzano la funzione. Presteremo inoltre molta attenzione all’impatto della funzione sul modo in cui le persone leggono, scrivono e interagiscono con i Tweet”, si legge ancora sul blog.
“‘Modifica Tweet’ è una funzione che consente alle persone di apportare modifiche al proprio Tweet dopo che è stato pubblicato. Pensa a questo come ad un breve periodo di tempo per fare cose come correggere errori di battitura, aggiungere tag mancanti e altro”, aggiunge la nota. “Speriamo che con la disponibilità di ‘modifica tweet’, twittare diventi più accessibile e meno stressante”, prosegue.
Modifiche a tempo contro le fake news
Per evitare che il pulsante di “modifica tweet” diventi uno dei preferiti tra chi diffonde disinformazione e fake news, Twitter ha aggiunto alcune misure di sicurezza. Gli utenti potranno infatti apportare modifiche solo entro 30 minuti dalla pubblicazione del tweet originale. Dopo una modifica, il tweet riporterà un’etichetta per mostrare che è stato modificato. Facendo clic sull’etichetta, gli utenti potranno vedere la cronologia delle modifiche, in modo simile a quanto avviene su Facebook (i cui post sono però modificabili in ogni momento, ndr). La possibilità di editare i tweet era molto attesa dagli oltre 237 milioni di utenti della piattaforma, che potranno finalmente modificare un tweet dopo averlo pubblicato.
Tra questi c’è sicuramente l’amministratore delegato di Tesla, Elon Musk, impegnato in una causa con la stessa Twitter, dopo aver presentato una proposta di acquisizione della piattaforma di micro-blogging da 44 miliardi di dollari, e che aveva sostenuto l’utilità di un pulsante di modifica. “Dov’è la funzione di modifica quando ne hai davvero bisogno!?”, twittava nel 2019. Nel 2020 Twitter aveva lanciato Fleets, una funzionalità che eliminava i post degli utenti dopo 24 ore, la quale non ha preso piede. Questa settimana, l’azienda ha introdotto invece Circles, una funzionalità che consente alle persone di pubblicare messaggi a un sottoinsieme più piccolo di 150 follower.
Funzionalità a pagamento in vista per Meta
Novità anche dal fronte Meta. L’azienda sta infatti pensando ad alcune funzionalità a pagamento su Facebook, Instagram e Whatsapp, e sta costruendo un team ad hoc per lo sviluppo di nuovi prodotti, per quella che sarebbe la prima incursione seria della società di Mark Zuckerberg in ambito ‘premium’ per le sue principali app, che insieme vantano miliardi di utenti.
L’obiettivo è quello di frenare il calo delle entrate, dovuto alla contrazione della pubblicità ma anche all’impiego di risorse per alimentare la scommessa del metaverso, di cui Meta è pioniera. Il sito specializzato in tecnologia The Verge ha visionato un memo interno, inviato ai dipendenti di Meta la scorsa settimana: menziona una nuova divisione di Meta che si chiama New Monetization Experiences, e che sarà guidata da Pratiti Raychoudhury, in precedenza capo della ricerca.
Nuovi prodotti a pagamento per diversificare le entrate
“Vediamo opportunità su nuovi prodotti, funzionalità ed esperienze per cui le persone sarebbero disposte a pagare”, ha affermato a The Verge John Hegeman, vicepresidente Monetizzazione di Meta, che supervisiona il gruppo. Pur non avendo specificato che tipo di prodotti sta elaborando l’azienda, ha immaginato “un orizzonte temporale di cinque anni per fare la differenza”. Le entrate di Meta provengono quasi interamente dalle pubblicità, e sono state intaccate da una globale contrazione del settore ma anche dalla modifica apportata da Apple con il suo sistema App Tracking Transparency, che da’ la possibilità agli utenti di nascondere informazioni dettagliate agli inserzionisti. La società a luglio ha registrato il suo primo calo di entrate in assoluto, tanto che ha avvertito i dipendenti di aspettarsi una seconda metà dell’anno difficile dal punto di vista economico.