DIGITALI E RESPONSABILI

Montuori: “Con il Gdpr Europa all’avanguardia sulle regole digitali”

Il membro dell’Autorità Garante della Privacy: “Le leggi sono uno straordinario strumento di diffusione di innovazione: un cittadino più tutelato sarà anche più propenso a usare le nuove tecnologie”

Pubblicato il 04 Dic 2017

Annalisa Casali

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“Quando si parla di rapporto tra Internet e la tutela della privacy – esordisce Luigi Montuori, Servizio Relazioni Comunitarie e Internazionali, Garante per la Protezione dei Dati Personali – un aspetto emerge da subito, ovvero che in Rete nulla è gratis. Ci sono 4 o 5 soggetti che controllano Internet nel mondo e il cui merito è stato di riuscire a capire prima degli altri che offrire servizi gratuiti a fronte dell’accesso ai dati personali su identità, abitudini di consumo, passioni e hobby poteva portare a un ritorno economico. Oggi queste aziende sono le più importanti e ricche del mondo”. Montuori parla a una platea di studenti del Politecnico di Milano durante l’ultima tappa, la quinta, dell’evento itinerante “Digitali e responsabili”, organizzato da Google per sensibilizzare i giovani rispetto a un uso più informato e consapevole delle tecnologie digitali.

Il digitale, nelle sue declinazioni più recenti di robotica, Big Data e IoT, ci proietta in un mondo che è sempre più veloce. Finora le rivoluzioni erano state in qualche modo “digerite” con il tempo, spiega l’esperto, mentre i cambiamenti in corso impongono a tutti noi un’accelerazione senza precedenti, anche a livello normativo. A maggio, con l’applicazione del Gdpr, in Europa cambierà la legge sulla tutela dei dati personali. La normativa attualmente in vigore risaliva al 1995 e non teneva conto di tutta una serie di fenomeni, come i social network o la diffusione massiccia degli smartphone, che hanno cambiato radicalmente la nostra quotidianità. “Le norme non devono essere mai considerate un ostacolo alla diffusione delle tecnologie digitali anzi, semmai un viatico, perché se noi cittadini sappiamo di essere maggiormente tutelati saremo anche più propensi a utilizzare il digitale e a farlo nel modo corretto”.

Da una parte, quindi, le tecnologie ci offrono nuovi servizi in modo sempre più rapido, dall’altra le autorità nazionali e internazionali devono essere in grado di mettere a disposizione dei cittadini delle tutele adeguate, che tengano conto dei risvolti sulla vita quotidiana del progresso digitale, mette in guardia Montuori. “Con il Gdpr, però – conclude, mostrando una nota d’orgoglio –, ci siamo riusciti e abbiamo creato un ambiente normativo esportabile, che pone l’Ue all’avanguardia nel mondo in materia di tutela dei dati personali».

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