Il mercato ha abbassato l’asticella sul prezzo di Apple troppo in basso e adesso è il momento perfetto per comprare le azioni dell’azienda fondata da Steve Jobs e guidata da Tim Cook da otto anni.
Morgan Stanley suggerisce di comprare adesso le azioni di Apple, prima dei risultati che verranno presentati martedì prossimo, perché, sostiene la banca americana, “le cattive notizie sono già state scontate dal valore dello stock azionario”. Come dire: il titolo è stato deprezzato molto più di quanto non meritasse e adesso può essere comprato con la relativa certezza che settimana prossima riprenderà la sua cavalcata che alcuni mesi fa aveva fatto passare ad Apple il traguardo storico dei mille miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato.
“Riteniamo – dice l’analista Katy Huberty di Morgan Stanley – che il ritiro della domanda crei in realtà un punto di entrata sul valore azionario decisamente attraente, soprattutto considerando il lancio di servizi che sta per essere annunciato e che il prezzo delle azioni estremamente prudente già prevede il ciclo di sostituzione degli iPhone stessi e un prezzo di vendita medio in controtendenza”.
Apple ha visto volatilizzarsi circa il 28% del valore del suo titolo negli scorsi tre mesi dopo che lo scorso due gennaio il ceo di Apple Tim Cook ha abbassato dell’8% le indicazioni di fatturato previsto sul trimestre che verrà presentato martedì. Il livello del prezzo del titolo di Apple, insomma, secondo gli analisti è troppo basso. Di conseguenza è un buon momento per comprare le azioni.
Morgan Stanley ritiene che Wall Street e gli investitori buy-side abbiano già abbassato le loro aspettative per i numeri di dicembre di Apple dopo gli annunci del 2 gennaio, e che quindi i numeri della prossima settimana molto difficilmente potranno far perdere altro valore al titolo di Apple. Invece, gli occhi di tutti gli investitori e analisti saranno sulla previsione per il trimestre corrente. Apple aveva indicato una serie di ragioni per il calo di vendite soprattutto dell’iPhone, che da solo fa i due terzi del fatturato dell’azienda.
La principale ragione stava nel rallentamento degli acquisti in Cina, attualmente uno dei principali mercati per Apple, legato a vari fattori, e in misura minore anche al programma di sostituzione a prezzi scontati delle batterie dei vecchi telefoni di Apple, che avevano ridotto la propensione all’acquisto di nuovi apparecchi di alcuni milioni di consumatori. Secondo altri analisti a essere a rischio è l’intero comparto degli smartphone, con l’avanzata di prodotti cinesi di fascia media a prezzi molto ridotti e soprattutto con l’emersione di WeChat, l’app del gruppo cinese Tencent per le chat, social media e pagamenti digitali, che sta diventando una specie di sistema operativo virtuale e trasversale a quello usato dai produttori dei differenti dispositivi. Da qui la crescente irrilevanza di iPhone e degli altri produttori e un calo del livello dei prezzi e quindi di volumi e margini per tutti.
Secondo Huberty, relativamente ad Apple “l’orientamento della prossima trimestrale fornirà una base per le previsioni per il resto dell’anno. Apple dovrebbe probabilmente fornire una prospettiva di guadagno migliore di quanto era stato previsto nelle previsioni per far recuperare più velocemente valore alle sue azioni”.
Secondo l’analista di Morgan Stanley, parlando con alcuni investitori l’aspettativa per l’indicazione da parte di Apple del fatturato previsto per la prossima trimestrale sarà di almeno 58 miliardi di dollari: un livello più basso avrebbe come conseguenza invece un ulteriore crollo del titolo.