Il magnate dei media Rupert Murdoch, presidente di News Corp., ha attaccato su Twitter il presidente americano Barack Obama, rimproverando alla sua amministrazione di sostenere i grandi gruppi della Silicon Valley con la sua opposizione a una legge contro la pirateria online.
"Obama si è dunque unito ai padroni della Silicon Valley che minacciano di pirateria e di furto puro e semplice tutti i creatori di software", ha scritto Murdoch sul social network, facendo riferimento a un comunicato diffuso sabato scorso dalla Casa Bianca in cui l’amministrazione Obama ha annunciato che non sosterrà la legge in discussione al Congresso sulla pirateria online.
"Sebbene riteniamo che la pirateria online da parte di siti stranieri sia una problema grave che necessiti di una serie risposta legislativa, non sosterremo leggi che riducono la libertà di espressione, aumentano il rischio in materia di cyber-sicurezza, o minano il dinamismo e l’innovazione di internet a livello mondiale", si legge nel comunicato della Casa Bianca.
La legge ”Stop Online Piracy Act” (Sopa) è al momento in discussione alla Camera dei rappresentanti, mentre ”Protect IP Act” è la versione allo studio in Senato. Le due proposte hanno ottenuto il sostegno di Hollywood, dell’industria discografica e della Camera di commercio americana. Ma il mese scorso i fondatori di Google, Twitter, Yahoo! e di altri colossi di internet hanno espresso riserve sui due testi, dichiarando in una lettera aperta che "concederebbero al governo Usa il potere di censurare internet con procedure simili a quelle usate da Cina, Malaysia e Iran".
E Murdoch mette il dito nella piaga, definendo Google "il leader della pirateria, permettendo la riproduzione online gratuita in streamnig di film e contenuti cinematografici, facendosi pagare la pubblicità".