Streaming a pagamento, cd, download e vinili: tutti sullo stesso piano, nelle classifiche dei consumi musicali in Italia. Lo ha deciso Fimi annunciando a partire dal 2018 l’integrazione dell’ascolto in streaming nelle classifiche degli album. Dopo una prima fase di test e con l’obiettivo di attribuire un reale valore ai consumi fisici e digitali, si è giunti alla decisione di considerare validi ai fini delle classifiche Top Of The Music solo gli stream a pagamento, ovvero solo gli ascolti derivati dai servizi in abbonamento premium. “I clienti premium stanno crescendo e questo servirà anche da ulteriore stimolo” commenta Enzo Mazza Ceo di Fimi.
La novità sarà applicata sia alla classifica degli album che a quella dei singoli e avrà ovviamente effetto anche sul sistema di certificazione ufficiale degli award d’oro e platino di Fimi.
Il conversion rate tra download e streaming resterà per ora immutato, ma sarà oggetto di analisi semestrali al fine di valutare possibili aggiornamenti rispetto alla metodologia esistente. Attualmente corrisponde, nel caso dei singoli, ad 1 download per 130 ascolti in streaming, mentre nel caso degli album, si mantiene quella conversione ed il numero totale degli ascolti relativi ad un titolo album (con cap del 70% sul singolo più ascoltato) viene diviso per 1.300.