Twitter cambia di nuovo. Ed esplode la polemica. Elon Musk ha infatti imposto “limiti temporanei” al social nell’intento di contrastare gli “elevati livelli di manipolazione del sistema e di data scraping” e spingere il numero di abbonamenti. Ma i paletti imposti da Musk potrebbero avere un forte impatto sugli investimenti pubblicitari, stando agli analisti. E provocare così un effetto boomerang.
Cosa succede con la decisione di Musk
L’annuncio del miliardario è arrivato in una giornata di difficoltà per Twitter, che ha accusato per un breve periodo problemi a livello globale, inclusa l’Italia. I paletti imposti da Musk prevedono per gli account verificati un massimo di 6.000 post da leggere al giorno mentre per gli account non verificati la soglia scende a 600 post al giorno, fino a toccare i 300 post per gli account nuovi non verificati (soglie che dovrebbero essere presto alzate rispettivamente a 8.000, 800 e 400).
I limiti seguono la recente decisione di Musk di richiedere obbligatoriamente un account sulla piattaforma per leggere i tweet: una misura “temporanea di emergenza”, ha spiegato nei giorni scorsi per limitare lo scraping di dati “molto aggressivo” condotto da centinaia di aziende a danno dell’esperienza dei clienti del social.
Gli obiettivi della nuova mossa
I limiti imposti puntano a contenere l’uso di dati disponibili sul social network da parte di soggetti terzi, in particolare da quelli che alimentano modelli di intelligenza artificiale. Nelle intenzioni di Elon Musk serve “porre rimedio ai livelli estremi di raccolta dati e manipolazione del sistema”. E ha aggiunto, “quasi tutte le aziende che si occupano di intelligenza artificiale, dalle startup ai più grandi gruppi del mondo, stavano raccogliendo grandi quantità di dati“.
Non è solo Twitter a criticare le società di AI. Piattaforme tra cui Reddit e le principali organizzazioni di mezzi di informazione si sono lamentate delle società di intelligenza artificiale che utilizzano le loro informazioni per addestrare modelli di intelligenza artificiale.
La guerra contro la AI
L’annuncio del miliardario è arrivato in una giornata di difficoltà per Twitter, che ha accusato per un breve periodo problemi a livello globale, inclusa l’Italia.
Negli scorsi mesi Musk ha avvertito che l’intelligenza artificiale potrebbe portare alla “distruzione della civiltà”. A marzo l’imprenditore di Tesla e Space X si è anche unito ad un gruppo di altri leader del settore tecnologico che hanno firmato una lettera aperta che chiedeva una pausa di sei mesi nella corsa definita “fuori controllo” nello sviluppo dell’AI.
Effetto boomerang sulla pubblicità?
Ma i limiti temporanei al numero di tweet potrebbero minare gli sforzi del nuovo amministratore delegato della società, Linda Yaccarino, di attirare gli inserzionisti, osservano i professionisti del settore marketing.
Yaccarino ha cercato di tamponare i rapporto con gli inserzionisti che si sono ritirati dal sito dopo che Musk lo ha acquistato l’anno scorso, ha riferito il Financial Times la scorsa settimana.
I limiti sono “notevolmente negativi” per gli utenti e gli inserzionisti già scossi dal “caos” che Musk ha portato sulla piattaforma, ha detto Mike Proulx, direttore della ricerca di Forrester: “Il deficit di fiducia degli inserzionisti che Linda Yaccarino deve invertire è appena diventato ancora più grande – ha detto Proulx -. E non può essere invertito solo sulla base della sua credibilità nel settore”. Secondo Lou Paskalis, fondatore della società di consulenza pubblicitaria AJL Advisory ed ex capo del marketing presso Bank of America, ha affermato che Yaccarino è “l’ultima speranza” di Musk per salvare le entrate pubblicitarie e il valore dell’azienda.
Limitare la quantità di utenti che possono visualizzare i tweet potrebbe essere “catastrofico” per il business pubblicitario della piattaforma, ha affermato Jasmine Enberg, principale analista di Insider Intelligence. “Questo – ha detto – certamente non renderà più facile convincere gli inserzionisti a tornare. È già una vendita difficile riportare indietro gli inserzionisti”.
Lo scontro sulla città di San Francisco
La stretta di Musk arriva mentre il miliardario ha aperto un nuovo fronte di scontro, questa volta con San Francisco definita una città “post-apocalittica”, pericolosa e spettrale. Il miliardario ha attaccato il degrado della città alimentando la pressione sulle autorità locali, impegnate a cercare di risollevare una città che non si è ancora ripresa dalla pandemia fra la crescente criminalità e l’aumento dei senzatetto. Le autorità locali respingono però le critiche citando statistiche in grado di mostrare come il tasso di criminalità è più basso che in altre città. Secondo Dean Preston, componente del Board of Supervisors di San Francisco, intervistato dal Wall Street Journal i “miliardari tech” criticano ma “non offrono alcuna assistenza o soluzione che possa aiutare la città” di San Francisco.