La “fabbrica”Ict sta ripartendo. Ma il problema vero sarà la domanda di mercato. Secondo il ceo di Microsoft, Satya Nadella, la catena dei fornitori per la produzione dell’hardware nel settore dell’elettronica sta ritornando “online” dopo il picco dell’epidemia di coronavirus in Asia.
“Dal punto di vista della catena dei fornitori stiamo ripartendo”, sottolinea Nadella in merito ai tempi di produzione e consegna dei nuovi prodotti annunciati nelle scorse settimane e che dovevano arrivare sul mercato in questo periodo, come ad esempio i nuovi Surface e la nuova Xbox X.
Dal 2014, quando ha preso le redini dell’azienda succedendo a Steve Ballmer, a oggi Nadella ha spostato notevolmente il focus di Microsoft, trasformandola sempre più in un fornitore di servizi e infrastrutture cloud. L’azienda si è sempre più allontanata dal suo ruolo di venditore di software per pc come Windows e Office. Nonostante tutto l’azienda ha comunque accusato il colpo provocato dal Coronavirus: il mese scorso ha annunciato un outlook al ribasso per il trimestre soprattutto per quanto riguarda la divisione software. E non è l’unica azienda fra i big del tech costretta alla retromarcia sulle performance dei prossimi mesi.
Tuttavia, sostiene Nadella, nel complesso l’azienda sta tenendo: “Abbiamo degli ottimi conti, un business molto diversificato, un mix di punti di forza superiore rispetto all’ultima crisi finanziaria. Sono fiducioso che usciremo da tutto questo più solidi”.
E peraltro se da un lato la domanda sta scendendo, non tutti i comparti sono impattati: ad esempio quella per i servizi cloud e di infrastruttura è aumentata. “Con la precedente generazione di architetture software e dei datacenter, non saremmo stati in grado di gestire questa crisi con la stessa efficienza che stiamo dimostrando adesso”.
In un’e-mail ai dipendenti Nadella ha evidenziato che l’impatto del coronavirus sullo stato di Washington, dove ha sede il quartier generale di Microsoft è stato travolgente. Ma ancor prima che fossero attuate le misure di contenimento da parte dello Stato, l’azienda ha messo in smart working la maggior parte di dipendenti possibile, proprio per evitare forti contraccolpi dai contagi.Nadella si è inoltre detto favorevole a qualsiasi politica di tipo fiscale che possa favorire la ripresa post-emergenza.